Mascagni, Leoncavallo, Puccini chiudono l'edizione 2017 di Ravenna Festival

Ravenna | 10 Novembre 2017 Cultura
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Elena Nencini

Sesto anno per la Trilogia d'Autunno che prolunga il Ravenna Festival fino alla fine dell'anno proponendo tre titoli di opera che si laterneranno sul palco dal 17 al 26 novembre, al Teatro Alighieri che ospiterà Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni (17, 21 e 24), Pagliacci di Leoncavallo (18, 22 e 25) per chiudere con Tosca di Puccini(19, 23 e 26). Questo anno la trilogia presenta non solo tre opere diverse, ma anche tre autori differenti, perché spiega Cristina Muti, presidente del  Ravenna Festival: «sono tre opere che affrontano, l'ultimo scorcio dell'Ottocento, tanto che il titolo di questa Trilogia è proprio Sull'orlo del Novecento, perché è un momento di passaggio in cui il melodramma italiano sembra aver perso smalto e invece trova nel Verismo nuovo slancio. E' anche l'occasione per ridare spazi a questo momento, a torto, sottovalutato, e che è invece fonte di una straordinaria efficacia espressiva».

A dirigere la regia sarà ancora una volta Cristina Muti che ha fatto delle video proiezioni una delle sue cifre registiche: «in Cavalleria le proiezioni disegnano lo spazio racchiuso tra chiesa e osteria, esaltando quel codice d’onore che nella ritualità della sfida conduce alla morte e alla disperazione; mentre in Tosca le immagini virtuali vibrano al trascolorare delle luci, in chiaroscuri da cui emerge la passione politica, ancor più che quella amorosa. In Pagliacci, invece, il circo si trasfigura in un set cinematografico in bianco e nero».

Ad unire le tre opere anche la centralità delle figure femminili e la loro morte, per mano altrui o propria: Tosca, Nedda, Lola, mamma Lucia, Santuzza sono unite dalla linea del sangue, il femminicidio di Nedda nei Pagliacci, il suicidio di Tosca, unica via di uscita, e in Cavalleria Rusticana pagano tutte ugualmente un prezzo molto alto.

Altro elemento su cui Muti lavora già da tempo è quello delle Energie creative: l'Alighieri è diventato palestra e trampolino per giovani interpreti, alcuni dei quali al proprio debutto nel ruolo, nonché luogo di sperimentazioni. Sul podio dell'Orchestra Giovanile Cherubini ci sarà Vladimir Ovodok, giovane direttore che si è formato all'Italian Opera Academy di Riccardo Muti e guida l’Orchestra della Radiotelevisione Bielorussa. Continua la Signora del Festival «Lo sguardo dei più giovani, privo com’è di preconcetti e di falsi pudori, ha la capacità di rivelare prospettive sorprendenti: se prestiamo loro ascolto convenzioni e convinzioni non possono che trasformarsi e rinnovarsi. Questa consapevolezza ha da sempre conferito alle mie produzioni un’atmosfera di laboratorio, dove le sperimentazioni alla regia, alle luci, ai video, al suono si sono accompagnate al desiderio di restituire il Teatro Alighieri, questo spazio magnifico e immaginifico che appartiene a tutti, anche ai più giovani, permettendo loro di farne esperienza e mettersi in gioco in prima persona».

Ecco quindi che Cavalleria e Pagliacci remix apriranno le serate con una narrazione inaspettata, frutto dell’incontro fra ragazzi dagli 8 ai 18 anni e due opere in grado di catturare l’immaginazione anche delle generazioni più giovani. Nelle performance che precederanno l’opera vera e propria, i capolavori di Mascagni e Leoncavallo rivivranno nell’originale rilettura di giovani che si affacciano per la prima volta al mondo del teatro in musica con una curiosità pronta a trasformarsi in passione.

La Trilogia d’Autunno 2017 si arricchisce dello sguardo dei più giovani, da una parte con il coinvolgimento delle Giovani Energie Creative per Ravenna Festival nelle riletture Cavalleria rusticana e Pagliacci remix che apriranno le serate a teatro; dall’altra con il contributo grafico e comunicativo degli studenti dell’Istituto Morigia-Perdisa di Ravenna, impegnati in un progetto di alternanza scuola-lavoro, e con quello di giovani fotografi chiamati a documentare l’intenso percorso di prove di quest’autunno, così rinnovando l’esperienza di VerdiWeb che aveva accompagnato le prime trilogie verdiane.

Oltre a rappresentare una grande celebrazione del genio operistico italiano che coinvolge tutta la città, compresi i suoi cittadini più giovani, la Trilogia si conferma anche un motivo d’attrazione per l’incoming turistico fuori stagione: numerosi gruppi da Francia, Gran Bretagna, Finlandia, Israele, Olanda e Germania hanno infatti scelto il Teatro Alighieri e la città di Ravenna per una tre giorni all’insegna dell’opera lirica. “La risposta del pubblico, anche straniero, alla Trilogia è un riconoscimento importante - sottolinea il Sovrintendente del Festival Antonio De Rosa - perché conferma che conciliare qualità interpretativa e strategie produttive che tengono conto di economie di scala rese possibili da allestimenti funzionali e innovativi, è la strada giusta per lo sviluppo dell’opera lirica nei Teatri di tradizione.

 

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