In «Lettere a Nour», Branciaroli fra religione e tolleranza all'Alighieri

Prima nazionale giovedì 14 giugno (Teatro Alighieri, ore 21) per lo spettacolo Lettere a Nour del filosofo francese Rachid Benzine, regia di Giorgio Sangati (coupon gratuito in fondo alla pagina). Una produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Centro Teatrale Bresciano, Teatro de Gli Incamminati, in collaborazione con Ravenna Festival, che vede sul palco Franco Branciaroli con la giovane attrice Marina Occhionero, accompagnati dal trio musicale Mothra.
Lettere a Nour è il dialogo tra padre e figlia, due anni di corrispondenza, di scontro e amore, per raccontare un rapporto intenso e travagliato, un conflitto familiare, generazionale e culturale apparentemente senza via d’uscita.
Un dramma epistolare fra un padre - intellettuale musulmano praticante che vive in Occidente e osserva la sua religione come messaggio di pace e amore - e una figlia, partita in Iraq per ricongiungersi a un musulmano integralista di cui si è innamorata. ‘Paradossalmente’ mossa dagli stessi principi di amore e tolleranza ereditati dal padre la figlia finisce per unirsi alla causa jihadista e a pagarne il duro prezzo. Benzine affronta alcune domande in questo spettacolo: perché ragazze e ragazzi giovanissimi decidono di lasciare i loro paesi per partecipare alla folle guerra dello stato islamico? Cosa cercano? Cosa è mancato? Benzine si interroga sulle possibili motivazioni alla base di questa “rottura”, si mette in discussione, si osserva senza sconti. Non vuole, però, fornire risposte, piuttosto suggerire domande, offrire spunti.