Al Bronson si sperimenta sul rock e il rap
Tre concerti per due serate molto intense al Bronson di Ravenna, dove venerdì 8 tornerà a suonare una delle band più ammirate e solide dell’underground italiano: i Giardini di Mirò. Il gruppo reggiano, bandiera nazionale dell’epoca del «post-rock», presenterà dal vivo i brani del nuovo album che arriva a 7 anni dal precedente e vede la ripresa della collaborazione della band con Giacomo Fiorenza, il produttore col quale avevano realizzato i loro primi due album. Attenzione, però, perché prima dei Giardini di Mirò si esibirà il trio di Daniel O’Sullivan, irrequieto e geniale sperimentatore britannico che fu anche direttore artistico di una bellissima edizione di «Transmissions», il festival che Bronson produzioni dedica annualmente alle musiche più oscure e di ricerca. E con O’Sullivan non si sa mai cosa aspettarsi, se rock dalle tinte gotiche o musica contemporanea in vesti dark, ma è sempre bene non perderlo. Attesissimo è poi il concerto di sabato 9, che vedrà in scena Shabazz Palaces, il duo formato da Ishmael Butler (nella foto) e Palaceer Lazaro con il multi-strumentista Tendai ‘Baba’ Maraire; parliamo di un hip-hop dalle tinte afro-futuribili, originalissima miscela che Butler porta avanti da quasi un trentennio, quando negli anni ’90 guidava i mitici Digable Planets, gruppo di culto che qualsiasi amante dal rap non dovrebbe perdersi per niente al mondo.