Una nuova guida alla visita di Palazzo Ferniani, residenza patrizia barocca
Per i tipi di Carta Bianca Editore è uscito Palazzo Ferniani. Guida alla visita (96 pagg., 12 euro), nato da un’idea di Renzo Bertaccini, con testi di Sandro Bassi e foto di Carlo Conti e Giulia Zoli, oltre a una presentazione di Pietro Lenzini e due interventi tematici di Domenico Savini (Cenni storici sulla famiglia Ferniani) e di Elisa Renzi (Il tesoro scomparso di Palazzo Ferniani).
La pubblicazione è resa possibile dalla disponibilità delle attività professionali e commerciali presenti nel palazzo e verrà presentata venerdì 10 marzo alle 18 al Ristorante Zingarò di via Campidori 11, a Faenza, a ella Pinacoteca Comunale giovedì 16, sempre alle 18.
Nella maggior parte dei suoi spazi, Palazzo Ferniani ospita residenze private e non è visitabile se non in occasioni particolari. La guida è concepita come una sorta di racconto, un’ideale visita guidata agli esterni, agli interni e al parco con i suoi monumentali cedri. Naturalmente dedica ampio spazio anche alle opere d’arte, soprattutto alla cappella interna di San Filippo Neri con la sua unità stilistica e spaziale tardobarocca e il suo apparato decorativo di legni intarsiati, stucchi, dipinti floreali; straordinario è infine il pavimento in mattonelle di maiolica prodotte dalla stessa, gloriosa manifattura Ferniani.
Non manca una descrizione di tutto l’assieme, con foto incentrate su dettagli architettonici, di arte o di sapiente artigianato (i celebri gocciolatoi delle grondaie a forma di aquila-drago, le caminiere in stucco di gusto orientale, i soffitti decorati, i dipinti e le ceramiche ancora presenti nel palazzo).
Scrive Pietro Lenzini che «Palazzo Ferniani rappresenta una testimonianza notevole di una stagione, quella barocca, che vede la quasi totale trasformazione di Faenza nei suoi edifici religiosi e civili. Il vasto complesso sei-settecentesco è l’espressione del prestigio acquisito in città dalla nobile famiglia Ferniani, anche per il contributo dato alla plurisecolare storia della ceramica faentina. La guida permette di compiere un percorso completo dell’edificio, anche negli aspettio meno accessibili, e offre la fruibilità di questa storica residenza patrizia». (sa.ba.)