Locali, oltre 20 aperture in 2 anni, così rinasce il centro storico

Faenza | 18 Marzo 2017 Cronaca
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Fermento e gusto. Su queste direttrici il centro di Faenza, da un paio di anni, si sta caratterizzando come piazza per amanti del buon cibo, del buon bere e della filosofia gourmet. Bar, caffè di stile, locali per movida, ristoranti, osterie, alimentari sui generis, gelaterie e chi più ne ha più ne metta conquistano spazi affacciati tra la centrale piazza del Popolo e i quattro principali corsi cittadini. Un'appropriazione in gusto di vetrine e location per soddisfare palati ed esigenze alimentari ed enologiche differenti che mettono Faenza al centro della Romagna del gusto.
Abbiamo provato a farne una mappa. Nel cuore della città, all'ombra di palazzo Manfredi, dall'autunno scorso ha preso avvio la scommessa firmata Gemos del «Rossini». Un locale dalle diverse identità che accompagna il percorso giornaliero attraverso una offerta eno-gastronomica inedita. Dalle colazioni alla cena servita alla carta tutti possono trovare soddisfazione per la gola e all'appetito. Nel versante opposto dell'agorà faentino è invece appena nato «Bellini». Locale dalle atmosfere d'antan voluto dal barman Davide Bellini. «Una scommessa collaborativa personale per la città - dichiara lo stesso proprietario - che vuole dare un senso inedito, particolare al gusto della pausa giornaliera. Dal caffè all'after dinner presentiamo prodotti genuini e per certi versi nuovi cercando di colmare vuoti di offerta per Faenza».
Altro locale da aperitivo, cena o seconda serata è il «Civico 31», inaugurato giovedì in via Severoli. Un format sui generis in cui bartender e cucina si incontrano per mano di Carmelo Gulli. «Un a offerta inedita - spiega lo stesso giovane proprietario - che sarà aperta solo la sera con piccola cucina, buoni vini, birre artigianali e un pizzico di arte».
Alle spalle di piazza del Popolo non mancano opportunità per soddisfare il palato attraverso offerte che spaziano dall'osteria tradizionale alla birreria passando per trattorie, locali vegetariani e bar. In piazza delle erbe infatti, dopo l'apertura sul finire del 2016 della «Taberna del poggio» hanno riaperto i battenti la storica «Osteria del mercato» con i suoi piatti della tradizione romagnola e pizzeria, e il moderno e minimal «Bar della città». Nella vicina via Marescalchi invece troneggiano, agli antipodi, «La mia infanzia a tavola» dello chef Silverio Cineri e il veganissimo «la Granadilla». Quest'ultimo in continua espansione con suoi locali anche fuori Faenza. Nel vicino ed intimo vicolo Sant'Antonio da un paio d'anni ha aperto anche la polpetteria «Il grillo parlante» con un'offerta particolare e sfaccettata di queste tradizionali sfere di carne e non solo.
Verso la fine di corso Saffi, invece, da qualche mese ha aperto «Lowe» un piccolo ristorante anche take away in cui predominano i piatti di pesce fresco e crudo. Ad arricchire l'offerta dolce e di assoluta qualità, in corso Saffi, c'è l'avventura firmata dal «Miglior pasticcere d'Italia» Sebastiano Caridi che nell'omonimo locale al civico 48 delizia i palati con le sue creazioni artigianali.
Non mancano novità anche lungo corso Baccarini dove si sono stabilite ben tre nuove attività legate al mondo dell'alimentare e del ristoro take away. Si tratta degli alimentari di qualità «La botteghina» e «Il punto goloso» a cui si aggiunge «Setteveli» caffetteria, pasticceria e gelateria posta di fronte al liceo artistico Ballardini. Altro esercizio simile è «La Stadera» di via Naviglio dove si possono acquistare prelibatezze italiane provenienti da piccole aziende.
Lungo corso Matteotti, al piano interrato del civico 59 da qualche mese ha preso vita il pub-gourmet «Infermento» dove a numerose tipologie di birra, alla spina e in bottiglia, vengono preparati gustosi e succulenti hamburger artigianali.
Per gli amanti del gelato imperdibile, oltre agli storici Linus Jazz (corso Saffi) e Puro e Bio (corso Mazzini), è un salto alla «Gelateria Manfreda» a pochi passi dal parco San Francesco in corso Garibaldi. (Riccardo Isola)
 
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