Regione, Manuela Rontini: "Tagli ai vitalizi, revisione organica, più risorse per sociale e cultura"
Gentile direttore, noi attuali consiglieri regionali il vitalizio non lo percepiremo grazie alla norma che li ha aboliti a partire da questa legislatura. La settimana scorsa, in Aula, abbiamo approvato, con il voto favorevole di Pd, Si e M5s, una legge da noi proposta che interviene sui vitalizi in corso di erogazione agli ex assessori e consiglieri, che si basa su tre punti cardine: innalzamento dell’età per il conseguimento del vitalizio, dagli attuali 60 anni all’età valevole per il conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia dei lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni (66 anni e 7 mesi nella generalità dei casi); contributo di solidarietà: tutti gli assegni vitalizi in pagamento (comprese le reversibilità) saranno ridotti, per la durata di un triennio, del 6% per la parte oltre 1.000 euro e fino a 1.500 euro, del 9% per la parte oltre 1.500 euro e fino a 3.500 euro, e del 12% per la parte oltre 3.500 euro; divieto di cumulo con analoghi istituti previsti per gli eletti alla carica di parlamentare o eurodeputato; insomma, si potrà percepire un solo vitalizio. Vogliamo così proseguire nell’opera di contenimento dei costi della politica in Emilia-Romagna, salvaguardando quelli per la democrazia, all’insegna di una maggiore equità. Stimiamo così di risparmiare, nei prossimi tre anni, oltre 1 milione di euro: risorse da impiegare per il finanziamento di politiche di sicurezza, legalità e qualità del lavoro, sostegno al microcredito per lo sviluppo dell’imprenditorialità, reinserimento lavorativo e inclusione sociale. La nostra è una revisione organica dell’istituto del vitalizio, che tiene insieme criteri di riduzione della spesa pubblica con principi di equità e di solidarietà, proseguendo nella tradizione di sobrietà di questa Regione. Misure di buon senso che chiediamo a chi ci ha preceduto, a favore di un trattamento più omogeneo ed in sintonia con le richieste dei cittadini. La legge, infatti, fa il paio con il primo intervento approvato dopo l’insediamento della X legislatura con cui abbiamo ridotto le nostre indennità, eliminato il trattamento di fine mandato di consiglieri e assessori, azzerato i rimborsi spese dei gruppi assembleari. Ora è tempo che anche gli ex consiglieri contribuiscano allo sforzo comune, rinunciando a quello che di fatto è diventato un privilegio. Prima di arrivare a questa proposta, e durante l’iter della legge, abbiamo voluto raccogliere pareri autorevoli per ridurre il più possibile il rischio di ricorsi che vanificherebbero il nostro sforzo. Siamo consapevoli che il problema della disaffezione e della distanza di tanti, troppi, cittadini dall'esercizio della democrazia non è semplice, né si può ridurre al tema del costo delle istituzioni, dei loro rappresentanti o dei vitalizi di coloro che li hanno preceduti. Su tutto questo prevale l'esigenza di una politica capace di dare speranza e futuro ai giovani, lavoro a chi lo ha perso, slancio all'economia, prospettiva di crescita a chi si aspetta da noi che restituiamo, dopo questi cinque anni, una Regione più veloce, più semplice, sempre più efficiente. È quello che, tutti i giorni, cerchiamo di fare. Il recupero di credibilità e autorevolezza della politica passa soprattutto da qui, da quello che faremo di concreto per il nostro territorio e per le sue difficoltà.
*Manuela Rontini, Consigliera regionale dell’Emilia-Romagna, relatrice in Aula e firmataria della legge sui vitalizi