Ravenna,il 2023 della Guardia costiera ausiliaria. Parla il presidente Angelini: «Cerchiamo un locale per la nostra sede radio»

Elena Nencini
Il 2024 non si è aperto nel migliore dei modi per la Guardia costiera ausiliare - VIII Regione Emilia Romagna che ha dovuto lasciare la propria postazione radio sul Molo Dalmazia di Marina di Ravenna a causa del levitare dei costi, insostenibile per l’associazione di volontariato che vanta numerose collaborazioni sul territorio ed è piena di entusiasmo per il nuovo anno. Il presidente Ivo Angelini ci racconta le diverse attività dell’associazione e dei suoi soci.
Angelini, in cosa consiste la vostra attività?
«Siamo un’associazione di volontariato nata per interventi in mare di protezione civile. Abbiamo uno stretto contatto con la Guardia costiera perché nel nostro statuto dipendiamo proprio da loro, unica entità responsabile delle attività marinare. 
Con la Regione Emilia-Romagna abbiamo una convenzione di supporto alla Guardia costiera per la sicurezza in mare, attività che solitamente si svolge da fine giugno a fine settembre: sabato, domenica e festivi usciamo con il gommone per sorvegliare la costa da Marina di Ravenna, verso nord fino a Foce Reno e verso sud fino a Fosso Ghiaia. Siamo sempre in contatto con la nostra sala radio collegata con la Guardia costiera. A questo si aggiunge il servizio di informazione, di varia tipologia, che svolgiamo sulle spiagge, a piedi, con volontari da Marina di Ravenna a Punta Marina. 
Sempre con la Regione abbiamo svolto attività di avvistamento incendi boschivi. In termini complessivi posso dire che abbiamo svolto nel 2023, tra tutte le attività, 2.625 ore di lavoro, con 200 miglia percorse dal nostro gommone, con cui abbiamo effettuato 42 servizi».
D’inverno invece di cosa vi occupate?
«Siamo accreditati come servizio di Protezione civile con una particolare attenzione all’ingressione marina e alle piene dei fiumi: in questi giorni eravamo in pre-allerta a causa dei temporali, ma nella nostra zona era una solo un pre-allerta verde. A maggio siamo intervenuti per l’alluvione per la pulizia, lo sgombero, l’utilizzo delle pompe e la sorveglianza degli argini nelle zone colpite dall’alluvione».
Quanti sono i soci e quanti sono attivi?
«Siamo 113, di cui circa 78 sono stati operativi nel 2023: dalla sala radio, al gommone, al servizio di informazione, alla protezione civile. Molti soci sono giovani e quindi hanno maggiore difficoltà ad organizzarsi con il lavoro specie in inverno; d’estate invece ci alterniamo in maniera organizzata. Abbiamo 4 soci che sono di Modena e quest’anno hanno partecipato a quasi tutte le attività estive. 
Ogni anno facciamo un corso per i volontari dell’associazione, il prossimo si terrà il 4 aprile con 10 giornate di teoria, ma anche di pratica, come la prova di nuoto in piscina».
L’amore per il mare vi porta anche a collaborare con Cestha.
«Certamente, Cestha è un’associazione che si occupa di protezione ambientale e del recupero in mare di tartarughe e altri animali marini: nel 2023 li abbiamo accompagnati 4 volte con il gommone per liberare delle tartarughe. E’ un’attività completamente gratuita, chiediamo solo il rimborso della benzina».
Continuate a collaborare con la Pubblica assistenza?
«Abbiamo iniziato con la pandemia, ma adesso stiamo finendo: ci occupavamo di accompagnare le persone che andavano in dialisi con 6-7 volontari, la mattina i pazienti venivano portati in ospedale e poi riaccompagnati all’ora di pranzo a casa. Uno dei nostri volontari si è affezionato e continua tutte le mattine a fare questo servizio».
Dal 2 gennaio 2024 avete perso la vostra postazione sul molo Dalmazia, cosa è successo?
«Avevamo un contratto di comodato d’uso dal 2017 per l’utilizzo di un piccolo locale sul molo Dalmazia nella torretta della Lega navale di Ravenna per un costo di 800 euro l’anno. A dicembre è scaduto e la nuova proposta prevedeva una somma di 2400 l’anno: troppo per noi che ci reggiamo unicamente sulle tessere degli associati. Adesso cerchiamo un posto dove posizionare la nostra stazione meteorologica - che ci ha donato la Casa Matha di Ravenna - provvista di webcam che era in grado di fornire informazioni complete a tutti i diportisti. Grazie a un contributo della Cassa di Risparmio di Ravenna abbiamo anche potuto cambiare il motore del gommone che costava 12mila euro».
Progetti per il 2024?
«Proveremo a cercare a Marina di Ravenna un’altra sistemazione per la nostra stazione radio, abbiamo buoni rapporti con altre associazioni come i Marinai di Italia o il circolo Ravenna Yacht club che ospita gratuitamente il nostro gommone, per avere un piccolo locale dove poter istallare la stazione meteo. Poi vedremo, in caso contrario la panda che ci ha donato Sapir, potrebbe diventare la nostra sala mobile. Qualsiasi aiuto è ben accetto».