Primarie Pd, il senatore faentino Collina: «Segnale da elettori forte e chiaro, Renzi rimane una grande risorsa»
Senatore Collina, si aspettava un'affluenza così alta alle Primarie domenica 3 marzo? Basta questo per fermare il governo gialloverde?
«Mai con in questa occasione il dato dell’affluenza rappresentava una discriminante per la vita del Pd e il segnale è stato forte e chiaro. Una bellissima giornata di partecipazione. Quando si dà l’opportunità per esprimersi emergono sempre le domande più urgenti alle quali occorre dare una risposta e le persone si muovono. Il Partito Democratico è e resta nel pensiero di tutti noi il soggetto centrale per organizzare e proporre l’alternativa al governo gialloverde e l’esito delle primarie lo certifica».
Netta è stata la vittoria di Nicola Zingaretti, che lei non ha sostenuto. Che cosa si aspetta dal nuovo segretario?
«Per uno come me che crede nelle primarie aperte come strumento decisivo per fare il congresso, la bella e netta vittoria di Zingaretti è un risultato chiaro che è positivo per il partito e per il Paese. Mette il volante saldamente nelle mani del segretario, per guidarlo alla definizione di un aggiornato profilo politico e sociale, per posizionarlo nella società italiana del contesto attuale e futuro. Credo che sia giusto esprimere gli obiettivi in questi termini di sintesi per dirci delle idee di fondo che vanno condivise, per contribuire tutti in un dibattito costruttivo, alle linee che potranno portare il Pd nuovamente al governo del Paese. Perché è questa la prospettiva che dal discorso del Lingotto in poi, ha impegnato tutti noi nel misurarci sulle quote di riformismo che occorrevano all’Italia per modernizzarsi, garantendo al Paese le condizioni della competitività, con investimenti, con creazione di lavoro, con attenzione agli equilibri sociali e ambientali e all’avanzamento culturale delle nostre comunità. Su questo mi aspetto che Zingaretti saprà essere incisivo e rivolto al futuro, così da raccogliere il sostegno e il contributo di tutti attraverso una dialettica interna che non travalichi mai nello scontro».
Renzi rimane una risorsa per il centrosinistra? Pensa che l'ex premier voglia davvero fare un altro partito o no?
«Dopo che abbiamo ospitato Renzi sabato scorso in una sala Zanelli stracolma e piena di entusiasmo, la risposta è sotto gli occhi di tutti. Stupisce semmai se c’è qualcuno che lo nega. Io non credo come qualcuno ha detto che vada cancellata dalla storia l’esperienza dei governi avuti con la segreteria Renzi e spero che l’elezione di Zingaretti non significhi che quanto fatto con i governi Renzi e Gentiloni sia tutto sbagliato. Renzi è una risorsa ed il suo contributo di riflessione e proposta è importante per mantenere largo il centrosinistra. Non vedo oggi come possa essere diversamente sia per il PD, sia per Renzi che non ha mai dichiarato di voler fare un nuovo partito. Abbiamo davanti le elezioni europee e le elezioni amministrative in importanti comuni dove per vincere occorre fare 51%. Dobbiamo lavorare per il PD e per il centrosinistra». (m.p.)