Porto di Ravenna, il conflitto israelo-palestinese in una tavola rotonda. Parla Sabadini (Sapir): «Noli container quintuplicati, alternative gomma e ferro»

Emilia Romagna | 10 Maggio 2024 Economia
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Elena Nencini
A riflettere sulla situazione in Israele e sulle tensioni in Medio oriente è stata una tavola rotonda al circolo PD Porto di Ravenna lunedì 6 maggio dal titolo «Tensioni in Medio Oriente – Risvolti sull’economia marittima e portuale della città» che ha visto l’intervento «La guerra israelo-palestinese: il perché di un conflitto che dura da generazioni» di Alberto Pagani, professore universitario ed ex capogruppo in commissione Difesa alla Camera. Pagani, che insegna Terrorismo internazionale all’università di Bologna, ha saputo ben condensare il clima che si respira in Palestina, sottolineando come i civili non siano che delle «povere vittime di una guerra che non ha niente a che fare con la liberazione». A condurre i giochi sono gli Iraniani, entrati in crisi dopo gli Accordi di Abramo e sostenuti economicamente dai cinesi: scopo delle varie rappresaglie è riconquistare una posizione di potere all’interno del mondo arabo e mettere in difficoltà economica l’Europa. Pagani ha affrontato solo la parte storica senza entrare in merito alle ricadute economiche per il porto di Ravenna. Emiliano Galanti, responsabile porti di Legacoop Romagna, ha poi  sottolineato come «L’impatto della crisi di Suez sul mondo delle cooperative  sia pari a ¼ delle cooperative aderenti a Legacoop, con picchi nei settori di logistica e agrindustria».
A conoscere da vicino il canale di Suez è il pilota Giuseppe Farina, che prima di arrivare al porto di Ravenna, ha lavorato per Costa Crociere proprio solcando le acque del canale di Suez, di cui racconta: «Una parte del Canale, lunga 13 chilometri e larga circa 300 metri, espone le navi ad attacchi dei droni, inoltre le tempeste di sabbia e la bassa pressione possono creare difficoltà nell’attraversamento». E’ stato proprio Farina ad accogliere in porto a Ravenna la Fortuna, la nave di Micoperi colpita dagli Houthi nel canale di Suez: «Sono salito a bordo e ancora i marinai erano spaventati, i droni avevano rotto un vetro della cabina di pilotaggio, e colpito la nave sotto la linea di galleggiamento».
SABADINI: «2024 IN RIPRESA»
A sottolineare l’importanza dei problemi geopolitici causati dalla crisi del canale di Suez sul porto di Ravenna è stato il presidente di Sapir Riccardo Sabadini: «Il 2022 è stato un anno con grandi performance dopo la pandemia, mentre sul 2023 ha influito il conflitto in Ucraina. 
Il 2024 è partito male: nel primo trimestre per il porto di Ravenna si è registrato -6.3% di tonnellate movimentate rispetto al 2023, con negativi per agroalimentare e materiali da costruzione. Adesso i container stanno recuperando con numeri - 60mila teus nel quadrimestre - che segnano una tenuta rispetto all’anno scorso. La situazione è molto cambiata e i noli sono passati dai 2000 dollari ai 10mila attuali, quintuplicando i costi in 5 mesi». Sabadini ha sottolineato come il traffico per il Mediterrraneo attraverso il canale di Suez sia pari « a 57 milioni diicontainer, di cui 10 si fermano in Italia». Questa crisi sta portando molti operatori a trovare modalità operative  diverse per consentire alle merci di oltrepassare il canale di Suez. L’operazione Aspides tutela le navi italiane, ma in molti stanno cercando soluzioni alternative, continua Sabadini: «C’è un tentativo di intensificare i traffici su ferrovia tra Europa e Cina o su gomma nella  parte orientale della penisola arabica che affaccia sul golfo Persico, tramite Dubai portando via camion le materie prime nei porti israeliani e a Port Said».

PROPOSTE  DEL PD
Ad affrontare il tema di «La posizione e le proposte del Partito Democratico» è stata la parlamentare Pd Ouidad Bakkali, membro della commissione Trasporti, che ha spiegato che sono in attesa di una risposta dal Mit rispetto alle interrogazioni richieste: «La Zls sarebbe una soluzione per il porto, costituirebbe un elemento importante di sostegno quando i traffici del porto sono così altalenanti. Si tratta di una grande rete di collegamenti che andrebbe a beneficio di tutto il sistema di trasporto merci, del tessuto imprenditoriale e dell’occupazione». Ugualmente importante il sostegno al lavoro portuale e la sicurezza delle navi che passano per il canale di Suez. E conclude «I conflitti che interessano diverse aree del mondo influenzano in maniera importante e reale l’economia del nostro Paese e del nostro territorio, creando scompensi e distorsioni del mercato».
Il sindaco di Ravenna Michele De Pascale ha concluso ribadendo l’importanza del rigassificatore per il porto di Ravenna e per l’autonomia energetica del nostro paese da stati come la Russia di Putin.
 
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