Maturità 2020, il ricordo di Davide Dapporto di Faenza: «Anno Covid diverso, esperienza incompleta»

Emilia Romagna | 06 Giugno 2022 Lab 25
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Jessica Gonelli - «In tempo di Pandemia la maturità semplificata è stata oggettivamente più semplice e tutto è andato a discapito del nostro apprendimento». Davide Dapporto, classe 2001, si è diplomato nel 2020 presso l’istituto Itip Bucci di Faenza. Ora frequenta il secondo anno di università a Bologna.
Davide hai fatto la maturità nel 2020, dopo quasi quattro mesi di Dad per via dello scoppio della Pandemia. Come ti sei sentito?
«Mi è dispiaciuto molto. È venuta a mancare la fine di un percorso durato cinque anni della mia vita. Sarebbe stato bello passare quegli ultimi mesi con i miei compagni, così come ci aspettavamo di fare. Sul momento penso comunque di averla presa con filosofia: dipendeva da qualcosa molto più grande e mi rendevo conto che non avremmo potuto fare diversamente».
A livello di apprendimento è cambiato qualcosa?
«Sicuramente sì. Io non ho avuto grossi problemi perché ho sempre studiato e ho sempre avuto la voglia di andare bene, ma per molti è calata la voglia ed è aumentata la possibilità di adagiarsi un po’. La Dad ha sicuramente tolto tanto all’apprendimento».
Anche l’esame di maturità è stato stravolto: le prove scritte sono state condensate in un unico colloquio orale. Cosa ne pensi?
«Penso che la maturità così strutturata abbia appiattito molto i risultati in alto. Assemblare tutti gli scritti in una prova orale ha aiutato parecchio: all’orale entrano in gioco anche delle componenti personali e i professori tendono ad aiutare i candidati, mentre una prova scritta deve essere valutata così com’è. Per quanto mi riguarda è stato un esame molto facile, ma penso quasi per tutti: se eri spigliato nel parlare te la cavavi bene».
Cosa dovrebbe essere la maturità?
«Dovrebbe dimostrare la maturità del ragazzo e quindi una componente di pressione, che ti metta in difficoltà, ci deve essere. Questa componente a mio parere è data dalle prove scritte: sei da solo davanti a un foglio e devi cavartela con le tue forze, con quello che sai. Quest’anno tornerà ad essere così e penso che sia molto giusto».
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