Maltempo nella Bassa, Bagnari (Legacoop) chiede che il Governo intervenga con 400 milioni di euro
Elena Nencini
A una settimana di distanza dall’alluvione (mercoledì 10 maggio alla chiusura del giornale ndr) la situazione del territorio della Bassa Romagna sta lentamente tornando a una parvenza di normalità, anche se la paura di trovarsi in difficoltà con il nuovo allerta meteo non manca. Nel frattempo le aziende stanno cominciando a fare la conta dei danni, tra quelle produttive - come Deco Industrie e Terremerse – molte hanno dovuto fermare gli stabilimenti a causa del maltempo, ma lentamente stanno ripartendo. A dividersi il territorio agricolo della provincia di Ravenna ci sono anche tre Cooperative agricole braccianti (Cab) che hanno in carico oltre 11 mila ettari di terreni e danno lavoro a più di 700 soci: Cab Massari di Conselice, che occupa 134 persone, che ha visto sommersi dalle acque esondate la quasi totalità dei propri terreni (2.500 ettari) in conduzione, nonché le attività connesse (centro aziendale, officina, agriturismo, stalla da latte biologico, biodigestore, azienda faunistico-venatoria); la Cab Bagnacavallo e Faenza, che occupa 39 persone, (900 ettari, il centro aziendale e il biodigestore); Agrisfera che occupa 133 persone, ha avuto sommersi 60 ettari di mais biologico, a Conventello, destinati alla stalla da latte.
Mirco Bagnari, dirigente di Legacoop Romagna commenta: «La situazione sta migliorando, si fa la conta dei danni, non solo quelli diretti ma anche quelli indiretti che si vedranno solo in seguito, nel medio e lungo periodo, si parla di macchinari, attrezzature, fermo produzione. Le cab stanno completando la liberazione dell’acqua gradualmente sperando che non ne arrivi altra nei prossimi giorni. Oltre a questo stanno dando anche una mano ai vigili del fuoco, al Consorzio di bonifica e a tutte le forze dell’ordine che abbiano bisogno». Inoltre Bagnari sottolinea che «ci siamo attivati come Legacoop Romagna e nazionale per la raccolta fondi tra tutte le cooperative associate. Adesso vogliamo far capire al Governo e al presidente della Regione Stefano Bonaccini quali sono le priorità per la ripresa delle attività economiche e sociali e per l’accesso ai fondi necessari per il risarcimento danni. Bisogna che ci sia la garanzia di accesso a ristori adeguati alla copertura dei danni diretti e indiretti per le aziende agricole con grandi estensioni, che devono occupare per loro stessa missione molta manodopera regolare e qualificata. E’ giusto che le piccole e medie aziende accedano ai ristori ma questo vale anche per quelle che, seppur grandi, riescono a fornire quantità importanti e costanti di lavoro regolare agricolo».
Per quanto riguarda le cifre da investire nei ristori Bagnari pensa : «ci auguriamo che ci sia uno sforzo del Governo pari a quello che ci fu nelle Marche di 400 milioni di euro».