"Abbiamo avuto la firma di un miliardo e 200 mila euro dal Pnrr, però anche lì ancora non c'è il decreto apposito, perché pretendiamo che siano risorse aggiuntive: su questo ci hanno rassicurato. Per il terremoto nessun cittadino ha tirato fuori i soldi prima perché c'era il credito d'imposta, ma un'alluvione non è un terremoto, in agricoltura ad esempio ci sono imprese che hanno perso tutto, se le risorse non arrivano in fretta è un bel problema. La gran parte delle imprese e della famiglie non hanno ricevuto niente e se non riescono a richiedere i rimborsi il rischio è che più passa del tempo e più non si sa quanto si riesce a dimostrare".
“Con oggi chiudiamo questo giro di ascolto nei territori colpiti dall’alluvione, con la promessa di tornarvi molto presto, come d’altronde abbiamo dimostrato in questi mesi, perché la ricostruzione e la messa in sicurezza sono la nostra priorità- hanno affermato Bonaccini e Priolo-: non dobbiamo far calare l’attenzione sull’alluvione. E per riuscirci è fondamentale il confronto continuo e costruttivo con gli amministratori, le parti sociali e le comunità, come siamo abituati a fare in Emilia-Romagna. In questi tre incontri abbiamo raccolto indicazioni importanti, che trasmetteremo già venerdì al commissario Figliuolo, in un nuovo incontro con il Patto per il Lavoro e per il Clima. La mole di cantieri già completati, in corso o in via di apertura dimostra l’impegno straordinario che la struttura regionale sta mettendo in campo: stiamo facendo la nostra parte, ma abbiamo bisogno che anche il Governo faccia la propria. Continuiamo, dunque, a chiedere le risposte che ancora mancano, a partire dal risarcimento dei beni mobili danneggiati, oggi incredibilmente non compresi, e procedure più semplici per ottenere quanto dovuto da cittadini, famiglie e imprese”.