Motori, da Melandri a Caricasulo: quante speranze per il Mondiale che scatta nel weekend in Australia
Massimiliano Regazzi
La Superbike si prepara ad affrontare la stagione della verità. Dalla splendida pista australiana che si trova non lontano da Melbourne ci si aspetta il risultato dell’encefalogramma sportivo della serie, ovvero se veramente questa Sbk avrà un futuro. Le premesse sono buone, come abbiamo già scritto in queste colonne. Ok, se ne vanno Aprilia ed MV ma dall’altra parte le grandi case impegnate nelle corse ci sono: Kawasaki, Honda e Ducati ed una BMW che, se ha ingaggiato Tom Sykes, evidentemente ci tiene. La griglia non è pienissima come ai bei tempi, ma sicuramente di buona qualità ed inoltre altri due elementi ci fanno pensare che sarà una stagione diversa, ovvero il fatto che non saranno al via motori bicilindrici (che sono stati per molto tempo il tratto distintivo della serie) e l’introduzione delle tre manche che vedranno la prima corsa al via al sabato, come ormai tradizione, e le altre due alla domenica. In questo contorno, è forte la figura di Marco Melandri. Ad un passo da non essere al via è diventato subito protagonista annunciato con la Yamaha del Team GRT. Gli ultimi test pre-gara di Phillip Island hanno dato indicazioni contrastanti: ad uscirne a testa alta è stato Melandri, di fatto il migliore con la Yamaha. Il ravennate, tuttavia, non si è trascinato in facili proclami perché sa benissimo quanto sarà dura e sa benissimo che ci saranno tante incognite, ovvero la politica della Pirelli, l’introduzione delle tre manche ed anche una decisione sui regimi di rotazione che in altri tempi avrebbe fatto discutere ma che oggi ha generato solo mugugni nel paddock. Nessuno vuole mettersi contro una Dorna che bene o male sta assicurando uno stipendio a molti. Lo stesso Melandri ha anche detto che se Alvaro Bautista e la nuova Ducati andranno così, si potrà solo parlare del secondo posto. Infine, non possiamo che incoraggiare anche Alessandro Delbianco (i cui test sono stati difficoltosi) e Michael Ruben Rinaldi. Piloti giovani, romagnoli e di buone speranze per il futuro.
SUPERPSORT
Normale partire con la Superbike, ma a fare capolino nel cuore dei tifosi locali è già la Supersport. Se i test Superbike hanno dato indicazioni, nella Supersport c’è già stata una sorta di verdetto. Ovvero che le Yamaha del team ravennate Evan Bros vanno come dei siluri grazie a Randy Krummenacher e Federico Caricasulo. La due giorni di test di Phillip Island non è servita solo per cercare il tempo ma anche per affinare il ritmo gara. Tra i protagonisti attesi c’è anche Ayrton Badovini, apparso in ombra nei test ma chiamato ad un’altra impresa, ovvero il salto di moto da MV a Kawasaki in un ottimo team, il Pedercini, il quale non ha esperienza in questa classe riservata alle moto fino a 600 cc che ha visto il livello alzarsi molto.
LE NOVITA’ IN TV
Una rivoluzione, tutta italiana, si è consumata anche con la tv. Dopo anni sulle reti Mediaset, la Superbike passa al gruppo Sky come già successo per MotoGp e Formula Uno. Gli orari, complice il fuso, sono questi: Superbike sabato ore 4.45 e domenica dalle ore 4.05 con piccola differita della gara sprint e quindi diretta della gara conclusiva.