Samuele Staffa
«La mia priorità sarà quella di pensare e sviluppare il percorso che porterà alla realizzazione del nuovo museo della città di Lugo». Massimiliano Fabbri, già cuore pulsante del Museo Varoli e della scuola Arti e mestieri di Cotignola, è stato nominato esperto dell'attività museale ed espositiva del Comune di Lugo. Dopo la selezione delle scorse settimane, prenderà servizio venerdì 1 luglio e il suo incarico proseguirà fino alla fine del mandato del sindaco Davide Ranalli.
«Penso ad un museo che abbia un'identità ben precisa – spiega Fabbri – che valorizzi la storia che ha caratterizzato Lugo nel '900, dalle fotografe Giulia e Veronica Visani alle avanguardie di Francesco Balilla Pratella. Penso, tuttavia, ad un museo che non sia solamente la sede di un'esposizione permanente, ma ad una realtà viva che sappia rinnovarsi, che dialoghi con le altre realtà del territorio e proponga contenuti in continuo rinnovamento. Se penso all'arte contemporanea – sottolinea Fabbri – la mia attenzione si rivolge verso Piero Dosi, la cui famiglia potrebbe donare alcune opere al comune di Lugo. Poi c'è la collezione di Corelli Grappadelli. Per raccontare la storia di una comunità si può partire da un percorso espositivo composto da alcuni oggetti particolarmente significativi, ma vorrei evitare che il museo cittadino, come spesso accade, divenga un contenitore per materiali eterogenei e indefiniti. Questo è un luogo in cui i lughesi devono riconoscersi ma, al tempo stesso, deve essere aperto verso l'esterno e il contemporaneo. Penso all'esperienza maturata a Cotignola con 'Inventario Varoli': artisti forestieri si sono cimentati in lavori che riprendo l'opera di Luigi Varoli con uno sguardo nuovo rispetto a quello degli stessi cotignolesi». Nel corso della sua avventura lughese, Fabbri continuerà a collaborare col Comune di Cotignola per quanto riguarda l'allestimento di Casa Varoli, oggi in via di ampliamento.
La sede del museo lughese dovrebbe essere quella di Casa Tamba, ma non c'è un termine per l'apertura. Molto dipende dal trasloco degli uffici pubblici che oggi si affacciano su via Garibaldi.
Assieme al progetto del Museo cittadino, nei progetti di Fabbri vi sono le esposizioni che si tengono nei diversi altri angoli della città. In alcuni casi si tratta di realtà ben avviate e fortemente connotate, come il Museo Baracca o Casa Rossini. «Il mio compito, in questo caso, sarà quello di creare una forte connessione tra queste realtà, incluso il teatro Rossini con la sua programmazione» dice.
Poi vi sono altri contenitori importanti, come le pescherie della Rocca, gli spazi espositivi del complesso del Carmine o il deposito comunale «che potrebbe diventare, almeno in parte, fruibile e visitabile. Come ho fatto con la rassegna Selvatico partita da Cotignola – dice Fabbri –, l'idea è quella di riscoprire spazi troppo spesso ignorati: l'importante è trovare una narrazione capace di attraversare questi luoghi e connetterli tra loro». Tra questi, anche se di proprietà privata, ci sono i locali della Fondazione Cassa di risparmio e Banca del Monte di Lugo: «Un sito che già ha accolto attività espositive e potrebbe tornare a ospitare eventi temporanei», dice Fabbri. Questo potrebbe essere un tassello in più verso la valorizzazione di un sito centralissimo ma, come ricordano le cronache delle ultime settimane, un poco trascurato.