Arrivano i racconti di Marescotti e il «Dante autobiografico» di Martinelli
Per uno è una novità assoluta, per l’altro un esperimento originale di per sé e di conseguenza tanto più quanto più si allontana dal campo normalmente praticato, che poi sarebbe la recitazione e più in generale il teatro, per entrambi. L’arrivo in libreria di due opere cartacee a firma di Ivano Marescotti e Marco Martinelli, comunque la si inquadri, rimane una notizia che merita approfondimento.
Il deus ex machina del Teatro delle Albe di Ravenna non è, in realtà, nuovo a pubblicare opere a suo nome, e di certo non è nuovo ad occuparsi di Dante – fervono infatti i preparativi per l’allestimento del Purgatorio, dopo il successo al di là delle previsioni dell’Inferno, commissionatogli due anni fa dal Ravenna Festival -, ma con il nuovissimo volume Nel nome di Dante. Diventare grandi con la Divina Commedia (Ponte alle Grazie editore), Martinelli ha fatto comunque un’operazione originale. Soprattutto perché ci muoviamo tra il saggio e il racconto autobiografico, dato che tutto quanto nasce, ancor più che dall’amore per il Poeta, da quello che il padre di Martinelli coltivava per il Sommo. Martinelli in pratica va in cerca delle ragioni che l’hanno portato a misurarsi con l’arte a 360 gradi, le trova in Dante ma utilizza l’ampiezza narrativa e la sempiterna valenza filosofica della Commedia per raccontare l’Italia degli ultimi 40 anni dal suo punto di vista, parlando della bolge infernali, certo, ma anche di quelle ben più terrene dell’omicidio Moro e di Tangentopoli.
Per Ivano Marescotti, al contrario, un’opera di narrativa scritta è una novità assoluta, sulla quale l’attore di Villanova di Bagnacavallo fornirà maggiori dettagli nelle prossime settimane. Per il momento, sappiamo solo che Fatti veri conterrà… aehm, fatti veri! O per lo meno questo lo garantisce Marescotti nelle succinte informazioni reperibili sul suo debutto come narratore, alle prese con «racconti autobiografici dal sapore delle storie di una volta». (f.sav.)