Turismo sostenibile, all'Expo Erbacci e le istituzioni con il progetto "Il senso ritrovato"

Faenza | 10 Settembre 2015 Cronaca
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Il meglio della Romagna e la sua capacità di fare impresa si è dato appuntamento all’Expo questa mattina. La delegazione del progetto “Il senso Ritrovato” capeggiata da Giorgio Erbacci, Presidente del Gruppo Erbacci è arrivata in Expo in mattinata per aprire i lavori della Giornata del Turismo Sostenibile, in programma questa sera alle 19.30 a Cascina Triulza (in collaborazione con Onmest, Open Network for Mediterranean Sustainable Tourist). Assieme a loro, in segno di sostegno all’iniziativa da parte delle istituzioni, c’erano anche il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi e il presidente della Provincia Claudio Casadio.
È stato Ignazio Belfiore, romagnolo d’origine e direttore dei lavori di Palazzo Italia, dell’Albero della Vita, simbolo di Expo e degli edifici del Cardo ad accoglierli, accompagnandoli nella visita al padiglione italiano. 59 anni, ingegnere, di Castel Bolognese, dopo un’esperienza di lavoro alla Cesi di Imola, Belfiore ha accettato un incarico di dirigente alla Metropolitana di Milano. È stata poi la sua azienda a fine 2014 a selezionarlo tra150 altri professionisti per erigere, in meno di sei mesi, il simbolo dell’Expo e il padiglione che doveva rappresentarci all’Esposizione Universale. Missione compiuta, come ha spiegato alla delegazione faentina: «E’ stata un’esperienza davvero irripetibile, ho diretto una squadra di persone che per sei mesi ha lavorato senza l’orologio in mano, notte e giorno ma d’altra parte quando vogliamo far bella figura, in Italia, tiriamo fuori delle energie inaspettate». In particolare, questa è una caratteristica dei romagnoli: «Quanto c’è di romagnolo nel mio stile di lavoro? Bè, molto: io mi sento romagnolo, amo questa terra e per questo ho scelto di abitare in Romagna. Siamo cocciuti e testardi e proprio per questo se ci mettiamo in testa di fare una cosa, arriviamo fino in fondo. Credo sia così anche per le imprese che del “senso Ritrovato” che ho incontrato oggi: Expo è una vetrina che dà alle eccellenze locali grande visibilità, ma serve coraggio e determinazione per arrivare fin qui, ma può essere un trampolino di lancio».
Sarà il turismo sostenibile il tema del nono evento del progetto “Il senso Ritrovato”, sostenuto da cinque aziende del territorio, Curti, Stafer, Viaggi Erbacci, Zerocento ed Mpr Comunicazione Integrata. E non poteva che toccare a Giorgio Erbacci, Presidente del Gruppo Erbacci che ha fatto del turismo sostenibile il suo core business inaugurare questa giornata. «Fare turismo sostenibile per noi significa innanzitutto dare ai turisti (ma anche ai residenti) un modo per spostarsi in città senza inquinare, e noi lo facciamo con Greengo, il bus elettrico che collega il centro a piazzale Pancrazi che sta avendo anche un ottimo riscontro di pubblico, abbiamo toccato i 200mila utenti, ma anche attraverso la Tesla, anch’essa elettrica, sempre più richiesta dalle aziende come auto di rappresentanza per accogliere i clienti in aeroporto».
Il turismo sostenibile, secondo Erbacci, è un settore in progressiva crescita e Faenza è uno dei territori più adatti nei quali proporlo: «Attraverso il progetto My Best Italy, una piattaforma online nella quale è possibile costruirsi e progettare pacchetti personalizzati per un viaggio in Italia, un vero e proprio brand delle eccellenze italiane, ci siamo accorti che tutto quello che è una proposta turistica esperienziale attira molto. Le cooking class con le sfogline che insegnano a tirare la sfoglia, o le degustazioni di vini e di olio dei nostri territori sono sempre più richiesti. E sono l’esempio più calzante di cosa significhi fare turismo sostenibile. Con queste proposte infatti andiamo a visitare i nostri agricoltori, gli imprenditori della zona che sono talmente legati al territorio e alle tradizioni che non possono che offrire eccellenza e sostenibilità, nel rispetto dell’ambiente nel quale operano. È il legame con il territorio, come d’altra parte ricorda il nome del nostro progetto “Il senso ritrovato” che oggi può veramente fare la differenza».
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