Lucchetti e catene alla Vibrocementi di Villa Prati di Bagnacavallo

Bassa Romagna | 21 Luglio 2015 Economia
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Lunedì 13 luglio i lavoratori della Vibrocementi di Villa Prati hanno trovato i cancelli dello stabilimento chiusi con lucchetti e catene e un cartello con su scritto “Chiuso per ristrutturazione aziendale”.
L'azienda Vibrocementi di Villa Prati dal mese di novembre 2014 è stata ceduta dalla ex proprietà che faceva capo alla famiglia Gardini, alla società Imb con sede a Seregno (Monza Brianza). La nuova società (Imb) al momento dell'acquisizione della Vibrocementi ha rilevato tutti i lavoratori con un passaggio diretto e si è presentata con un progetto industriale molto ambizioso.
Di tutto questo non si è concretizzato assolutamente nulla, anzi la situazione purtroppo è peggiorata.
Da allora sono emersi una serie di problemi relativi ai mancati pagamenti degli stipendi, alla mancata retribuzione della tredicesima mensilità, e per finire si è anche scoperto con molto stupore, che da fine 2012 ad oggi non sono mai stati versati da nessuno (nemmeno dalla vecchia proprietà) i contributi del Tfr al fondo complementare Fondapi.
Nel frattempo è calato l'organico dei lavoratori per alcune dimissione volontarie, si sono verificate carenze per il mancato acquisto delle materie prime e, inoltre, risultano problemi con il pagamento dei fornitori e si è, quindi, dovuto procedere all'apertura della cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale della durata di dodici mesi per tutti i lavoratori.
Oggi tutti i 18 lavoratori sono a casa in cassa integrazione per i motivi sopracitati, ma quello che è assolutamente incomprensibile è che fino oggi abbiamo avuto a che fare con una azienda latitante che si è fatta vedere poco e che soprattutto non sta facendo nulla per risolvere i problemi. I rapporti con l'amministratore delegato unico sono insufficienti e inadeguati rispetto ai problemi dell'azienda e dei lavoratori. Ad oggi né le Rsu, né il sindacato hanno ricevuto risposte adeguate alle richieste fatte mentre gli impegni presi sono stati puntualmente disattesi.
Il fatto più grave ed eclatante, a conferma delle nostre preoccupazioni, si è verificato il giorno 13 luglio con la chiusura dei cancelli con lucchetti e catene senza che i lavoratori avessero ricevuto nessuna comunicazione.
La Fillea-CGIL, assieme ai lavoratori, ritiene non più accettabile questa situazione pertanto comunica che non resterà immobile aspettando gli eventi, ma si muoverà con mobilitazioni e denuncia in tutte le sedi competenti per la tutela dei lavoratori.
I lavoratori non possono perdere tutte le loro retribuzioni e il territorio non può permettersi una ennesima chiusura aziendale.
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