Maxi sequestro di vino in tre aziende vincole
Il 14 luglio la Finanza ha eseguito 23 perquisizioni e messo i sigilli a 15 milioni di litri di vino nelle sedi di tre aziende agricole della collina ravennate. Secondo quanto emerso dall’indagine condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Finanza di Ravenna in sinergia con gli ispettori dell’unità investigativa centrale del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, le tre aziende utilizzavano un po’ di tutto per fare il vino anche mosto fatto fermentare due volte o ricavato da uva da tavola. Un modo per far durare la vendemmia tutto l’anno. I 15 milioni di litri di vino sequestrati su richiesta del Pm Cristina D’Aniello che coordina l’inchiesta, hanno un valore di circa 5 milioni di euro. Sono stati, in parte, campionati e gli inquirenti sono in attesa dell’esito delle analisi. Poi bisognerà ricostruirne la provenienza e la tracciabilità e far luce sulla documentazione contabile sequestrata negli uffici e nelle case degli indagati per vagliare anche ipotesi di evasione fiscale. I reati ipotizzati sono, comunque, di falso in atti e registri, frode processuale e in commercio, ma anche contraffazione di prodotti alimentari. Secondo Ministero e Finanza compiacenti imprenditori pugliesi procuravano alle aziende mosti da cui ricavare il vino anche al di fuori del canonico periodo di vendemmi che va dal 1 agosto al 31 dicembre. Gli inquirenti dovranno, infatti, anche verificare la provenienza dei mosti perché si ipotizza che siano state dichiarate false provenienze geografiche.