Elezioni: la campagna di Malpezzi parte con una polemica contro il governo
«I tagli dello Stato centrale ai Comuni sono esagerati, sommandoli in questi ultimi anni sono insostenibili. Per questo appoggio la protesta dell’Anci nazionale e del nostro presidente Piero Fassino. Ho scritto anche personalmente al premier Renzi, se non verrà finanziata l’ultima tranche del 2014 (per Faenza vale oltre 2 milioni di euro), sarà impossibile chiudere il bilancio».
Comincia così la campagna elettorale di Giovanni Malpezzi, ben narrata da Mpr, agenzia di comunicazione faentina, che è riuscita a dare un tocco di rinnovamento al tentativo bis del sindaco uscente del centrosinistra.
«I conti tornano» è il refrain principale, a cui si aggiungono tanta concretezza e sogni di statura umana, come Malpezzi ha abituato la città in questi anni. Così le priorità, già anticipate a «setteserequi» un paio di settimane fa, sono tre: «Lavoro, sicurezza e salute» a cui si aggiunge un grande progetto, quello dello scalo merci, in grave ritardo di realizzazione per responsabilità non sempre attribuibili all’amministrazione comunale.
Alle spalle del sindaco, non solo in senso fisico, i rappresentanti dei partiti o liste che lo sostengono, una pletora di cui alla fine si ricorderà per voti presi (e quindi seggi in consiglio comunale) il Pd e pochissimi altri (anzi, forse nessuno). Il resto del parterre è per addetti ai lavori (consiglieri o candidati tali), qualche imprenditore e qualche giovane del Pd e zero «poteri forti» della città.
Manuel Poletti
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