Bagnacavallo, s'allunga il tracciato della ciclabile lungo il canale Naviglio
I tecnici sono all’opera per allungare la pista ciclopedonale lungo il canale Naviglio Zanelli e valorizzare i percorsi dedicati alle due ruote, a partire da quello sugli argini del fiume Lamone. L’intervento è partito grazie ai finanziamenti europei «intercettati» grazie al progetto redatto dai tecnici bagnacavallesi e presentato al Gal Delta 2000.
«L'idea – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Rita Contessi - è quella di mettere in rete l'offerta ambientale, naturalistica e storico culturale, valorizzando gli itinerari lungo le vie d'acqua. Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo tratto di pavimentazione lungo il canale Naviglio che dal percorso esistente si allungherà fino all'incrocio con via Viazza Nuova. Lungo il percorso verranno installati panchine e cestini porta rifiuti, mentre saranno installati quattro pannelli informativi rispettivamente all'inizio della ciclabile nei pressi di via Buozzi a Bagnacavallo, vicino al Mulino Quercioli, di fronte alla Chiesa di Villa Prati e all'incrocio con via Viazza Nuova».
Si lavorerà anche alla manutenzione straordinaria delle strutture in legno già esistenti quali ponticelli, staccionate, pensiline, tabelle e panchine, mediante la sostituzione delle parti deteriorare, la pulizia e il successivo trattamento protettivo. La manutenzione coinvolgerà anche le bacheche e arredi dei punti di sosta del percorso ciclonaturalistico del Lamone, nel tratto che attraversa il territorio comunale di Bagnacavallo.
La spesa complessiva prevista è di circa 77mila euro, finanziata per 62mila euro grazie a fondi europei, erogati tramite il Gal Delta 2000, mentre la parte restante è a carico del Comune di Bagnacavallo. «I lavori di manutenzione e l'installazione dei nuovi arredi sono già in corso – spiega l’assessore Contessi -. Gli altri interventi saranno realizzati entro la fine del mese di aprile. L'inaugurazione è prevista per domenica 7 giugno nell'ambito della manifestazione “Pedalêla cun la magnêda longa”».