Castello, frana la riva del fiume Senio
Le rive del Senio stanno scivolando dentro l’alveo e chi passeggia lungo le la pista ciclopedonale sulle sponde del fiume, a Biancanigo all’altezza della strada Rossi, può notare accumuli di alberi divelti incastrati lungo il corso d’acqua.
A segnalare l’anomalia è Domenico Sportelli, portavoce dell’associazione «Amici del Senio», il sodalizio che alcune settimane fa ha lanciato la raccolta firme per arrivare alla stipula del «contratto di fiume», un patto che possa coinvolgere enti pubblici e privati che abbiano a cuore il corso d’acqua e siano disposti a dare il proprio contributo per valorizzarlo. «Il fiume soffre – dice Sportelli – proprio dove in passato è intervenuto l’uomo. Non vogliamo che succeda come a Casola. Senza dimenticare le tane di istrice che hanno ridotto la sponda Il Senio, come gli altri corsi d’acqua, merita interventi all’altezza della sua complessità, non possiamo aspettare situazioni di emergenza per eludere le regole. Occorre una manutenzione continuativa e più appropriata ad una infrastruttura tanto delicata».
Dopo l’assemblea pubblica tenuta all’auditorium «Corelli» di Fusignano, a cui hanno partecipato gli enti locali, l’assessore regionale Paola Gazzolo e i tecnici del Servizio Tecnico di Bacino Reno, le carte in tavola non sono state stravolte. L’attenzione è alta, ma le risorse, per un territorio fragile, sono poche. «Il fiume Senio – commenta l’assessore Giovanni Morini – merita sicuramente di più. Abbiamo verificato il problema e allertato la Prefettura, la Protezione civile regionale e i volontari locali, oltre al Servizio tecnico di Bacino Renoche ha compiuto un sopralluogo e nei prossimi giorni ci fornirà una relazione dettagliata sulla situazione in essere e sugli interventi da portare a termine. Il Servizio tecnico di bacino Reno è sempre stato solerte negli interventi di emergenza, ma meno nelle attività di prevenzione manutenzione. Non manca la volontà politica, mancano le risorse. E buone novità potrebbero arrivare dall’accordo stipulato tra Regione e ministero, che dovrebbe destinare nuove risorse a questo tipo di interventi. Il fiume Senio, ribadisco, merita più attenzione. La raccolta firme per il ‘contratto di fiume’ è legittima e, se prenderà piede, verrà tenuta in considerazione. Non ho firmato, ma potrei anche farlo».