Arrestato pusher che nascondeva la droga nella camera del figlio neonato
Nella sera del 21 gennaio i carabinieri hanno arrestato per spaccio e detenzione un nigeriano 27enne residente a Faenza e denunciata in stato di libertà per lo stesso reato anche la moglie sua coetanea. Da qualche giorno i militari dell’arma avevano effettuato dei servizi di osservazione al parco pubblico Tassinari di via Cavour dopo che molti residenti avevano lamentato la presenza di persone sospette anche in orario pomeridiano quando l’area verde è frequentata da famiglie e bambini.
I carabinieri avevano così documentato fugaci incontri fra un giovane nigeriano ed altri individui e l'avevano seguito sino al condominio dove vive in corso Matteotti. Sulla base degli indizi raccolti il 27enne rappresentava per molti tossicodipendenti faentini un costante riferimento per l’acquisto di droga.
Il nigeriano, in tarda serata, era stato vista in sella alla sua bicicletta mentre faceva la spola fra il condominio ed i paraggi del parco quindi nel momento in cui per l’ennesima volta è stato visto uscire di casa, due carabinieri in borghese, al suo passaggio in bicicletta, lo hanno afferrato cogliendolo di sorpresa, immobilizzandolo a terra dopo aver sedato un suo tentativo di reazione per tentare la fuga. Il nigeriano aveva indosso, occultata nei pantaloni, una partita di marijuana pressata del peso di circa 100 grammi nonché altri 20 grammi suddivisi in dosi pronte per essere spacciate. Aveva anche più telefoni tutti accesi e funzionanti che continuavano a squillare nonché all’incirca 55 euro in banconote di vario taglio, ritenuto provento dello spaccio.
In casa i carabinieri hanno trovato in camera da letto la moglie che in quel frangente stava accudendo un bambino nato da poco più di un mese. E proprio in quella stanza insospettabile dove c’erano tutti gli arredi e gli accessori per la prima infanzia, i carabinieri hanno trovato altri involucri contenenti circa cinque grammi di marijuana nonché un “grinder” per tritarla, nell’armadio vicino agli indumenti ed agli articoli per la cura ed il benessere del neonato, nonostante la coppia di nordafricani in tutti i modi avesse negato il possesso di droga in casa, cercando di convincere i carabinieri a desistere dalla perquisizione appellandosi proprio alla presenza di un bambino così piccolo.
Da un controllo in caserma è emerso, inoltre che il nigeriano aveva ben cinque alias che svelavano sue precedenti condanne per reati in materia di stupefacenti commessi negli ultimi anni a Ferrara, a seguito delle quali aveva collezionato anni di reclusione. L'arresto è stato convalidato e in attesa del processo per direttissima il nigeriano dovrà rimanere agli arresti domiciliari.