Famiglia naturale, votato odg in consiglio, il Pd si spacca, bufera sul sindaco Malpezzi
Il tema della valorizzazione e tutela della famiglia naturale approvata dal consiglio comunale di Faenza lunedì sera sta creando una vera e propria tempesta all'interno del Partito democratico. Un documento presentato da Forza Italia che, seppur emendato di alcune parti, ha trovato l'appoggio e il voto favorevole del sindaco Giovanni Malpezzi, del presidente del consiglio Luca de Tollis della neo eletta consigliera comunale Manuela Rontini e di altri cinque consiglieri democratici vicini al sindaco. Il testo recita espressamente come la famiglia debba essere quella «fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna». Una unione che è «istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita e l'unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà». Da queste premesse l'odg impegna l'amministrazione faentina «ad introdurre il Fattore famiglia quale criterio di sostegno alle politiche attive e passive al reddito delle famiglie faentine». Non solo. Si rimarca infatti come l'assemblea faentina si opponga «a qualunque tentativo di comprimere i diritti e i doveri dei genitori all'educazione dei figli e ad ignorare l'interesse dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all'interno della propria famiglia naturale». Infine con l'odg approvato a maggioranza sollecita la Regione ad organizzare la «Festa della famiglia naturale fondata sull'unione fra uomo e donna» e il Governo a «non applicare il documento standard per l'educazione sessuale in Europa, redatto dall'ufficio europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità». Da qui la pioggia di critiche e prese di distanza non sono tardate ad arrivare. Tra i primi a dichiarare contrarietà a questa decisione ci sono i segretari Pd a livello comunale e provinciale. Per il faentino Roberto Pasi «il documento è medievale» mentre per il ravennate De Pascale «la vicenda è stata gestita molto male arrivando a un voto che lacera e che aprirà un dibattito serio per chiarire le posizioni di tutti e uscire in maniera chiara e comprensibile». Dure critiche sono arrivate anche dal Movimento 5 stelle, da Sel con l'on. Giovanni Paglia, dall'ex presidente di Arcigay Aurelio Mancuso. Ma visto l'eco che sta avendo sicuramente altre voci si leveranno ancora. (Riccardo Isola)