Ricerca, innovazione e territorio per l’associazione Salesiani 2.0
Ricerca, innovazione e territorio. Sono sempre queste le tre parole chiave molto care all’intera associazione Salesiani 2.0 di Faenza, che venerdì 31 ottobre ha organizzato a Palazzo Naldi la premiazione della business plan competition Start Cup Emilia Romagna, competizione che consiste in una gara tra progetti imprenditoriali innovativi per creare nuove start-up attive a livello regionale. Per quel che riguarda il territorio della Romagna faentina, sono state insignite del riconoscimento RIUp e Aziende Women Friendly, entrambe premiate dal sindaco Giovanni Malpezzi, insieme a Dumas Minzoni, assessore alle Attività economiche, e Irene Mingozzi, rappresentante di Aster.
Si tratta dell’ennesimo successo per la realtà faentina che si occupa di design utilizzando gli scarti seriali aziendali, appena reduce dall’esperienza a Valencia che l’ha vista gareggiare di fronte ad altre trenta start-up europee, mentre per Aziende Woman Friendly è stata la conferma di essere sulla strada giusta.
Davanti a universitari e studenti delle scuole superiori, l’evento è poi proseguito con gli interventi di Sara Roversi, incentrato sul tema del cibo, di Gianluca Giovannetti, sull’information technology, e di Matteo Mura, sulla responsabilità sociale delle imprese, mentre Gianfranco Fantuzzi ha parlato in qualità di rappresentante della Toro Rosso, fiore all’occhiello faentino in tema di innovazione. «Abbiamo colto al volo l’opportunità di ospitare questo importante evento all’interno del Contamination Lab - spiega Alberto Morini - e abbiamo creato un momento in cui sia i due progetti, sia delle persone che seguono da vicino start-up e fanno innovazione, hanno potuto presentarsi e parlare alla presenza di molte persone, tra le quali vi erano anche tanti ragazzi. Siamo contenti perché il complesso dei Salesiani sempre di più sta ricoprendo un ruolo centrale all’interno del panorama faentino e costituisce un importante punto di riferimento in tema di formazione e innovazione».
Andrea Voria - Foto di Raffaele Tassinari
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