Lucilla Galeazzi e Moni Ovadia offrono canzoni e racconti della Grande Guerra.

Ravenna | 16 Giugno 2014 Cultura
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Il programma di Ravenna Festival prosegue con nuova tappa nel percorso che rievoca, fra parole e musica, l’anno che ha cambiato il mondo. L’evento in programma lunedì 16 giugno (Teatro Alighieri, ore 21), ed in prima assoluta, ricorda come la tragedia della Grande Guerra non abbia risparmiato nessuno: i soldati mandati al fronte come le donne costrette ad accudire le famiglie in una dura battaglia per la sopravvivenza. In particolare ‘Doppio fronte’, l’oratorio per la grande guerra di e con Lucilla Galeazzi e Moni Ovadia, ricorda come per i friulani sia stata particolarmente assurda: arruolati nell’esercito austriaco nel 1914 e mandati a combattere sul fronte orientale, l’anno seguente si trovano in trincea contro l’esercito italiano. I due artisti narrano le storie dei ‘combattenti’, attraverso lettere dal fronte e memorie, come quelle di Gadda e Ungaretti, e attraverso canti: patriottici o contro la guerra, d’autore (di Trilussa o di E.A. Mario, cui si deve la Leggenda del Piave) o anonime, come la leggendaria ‘O Gorizia tu sei maledetta’: voci diverse unite nel coro di un’umanità incredula e dolente. Le musiche saranno eseguite da Luca Garlaschelli (contrabbasso), Massimo Marcer (tromba), Albert Florian Mihai (fisarmonica), Paolo Rocca (clarinetto); in scena anche il Coro giovanile Freevoices diretto dal maestro Manuela Marussi. Prodotto da Ravenna Festival assieme a Promo Music lo spettacolo è realizzato con il contributo di Unipol Banca e Assicoop Romagna Futura.
In scena Moni Ovadia nel ruolo dell’aedo e Lucilla Galeazzi, cantante e narratrice, accompagnati da musicisti e coro. Entrambi rappresentano un gradito ritorno per il pubblico ravennate.
“La 1° guerra mondiale – spiegano Moni Ovadia e Lucilla Galeazzi - fu imposta all'Italia da una minoranza avventuriera e fanatica, a discapito di quella maggioranza che a quella guerra si era sin da subito opposta. Tra sogni di espansione e irredentismo, il motore di una ‘fatale e irrinunciabile’ chiamata alle armi fu l’ambizione e l’ambiguità del primo ministro Salandra , del suo Ministro degli Esteri Sonnino, del Generale Cadorna, Comandante in capo dell'esercito italiano e infine del titubante Vittorio Emanuele III, Re d’Italia. Mentre trattavano con gli imperi centrali la ‘non belligeranza’ italiana, a patto di una contropartita territoriale, si accordavano privatamente, a Londra, con Francia e Inghilterra, giocando al rialzo. Fu così che il 26 aprile 1915 l’Italia firmò in segreto (soprattutto del Parlamento) il Patto di Londra con cui l’Italia s’impegnava ad entrare in guerra al loro fianco”.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.http://www.ravennafestival.org
Biglietti: da 10 euro a 28 euro (ridotti 25) – ‘I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni, 50% tariffe ridotte.
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