Gli architetti faentini Lelli e Bandini alla Biennale di Venezia

Faenza | 11 Giugno 2014 Cultura
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"Aperta la Biennale di Architettura. 65 padiglioni nazionali, 2192 giornalisti accreditati da tutto il mondo. Ecco cosa può essere l'Italia": il ministro ai Beni culturali Dario Franceschini ha affidato a un tweet la sua soddisfazione per l’inaugurazione della 14esima edizione della Biennale di Architettura di Venezia, al via proprio nei giorni scorsi. In Laguna, come unici rappresentanti della Romagna, c’erano anche gli architetti degli studi faentini “Lelli Bandini Luccaroni” e “Magazè”, invitati dal curatore del Padiglione Italia Cino Zucchi a presentare il loro intervento alla scuola elementare di Ora (Bolzano).
 
“L’inaugurazione è andata benissimo – racconta Gabriele Lelli - erano presenti tutti i protagonisti del dibattito architettonico italiano tra architetti, critici, storici, costruttori e imprenditori. Il ministro, con le sue parole, ha voluto evidenziare quanto sia impegnativo il lavoro fatto sull’esistente, sulle periferie, sulla rigenerazione urbana”.
 
Tema di questa edizione per il Padiglione Italia è infatti “Innesti /grafting”, una panoramica dei migliori progetti nazionali che hanno saputo “innestarsi” con il territorio urbano già esistente. Come appunto nel caso dell’ampliamento della scuola elementare a Ora, in provincia di Bolzano, dove i progettisti faentini Gabriele Lelli, Roberta Bandini, Andrea Luccaroni, Davide Cristofani, Valentina Mazzotti, Andrea Rinaldi e Roberta Casarini sono intervenuti in armonia con gli edifici preesistenti, seguendo le regole di edificazione della parte storica del paese.
 
“Ci ha affascinato anche l’allestimento del Padiglione Italia progettato da Cino Zucchi – continua Lelli - sia l’interno, sia l’ingresso e la lunghissima panca del giardino. Panca che parte come tavolo poi diventa panca, si alza per diventare ingresso e, dopo decine di metri si abbassa per finire in un piccolo spalto da dove le autorità hanno inaugurato il Padiglione”.
 
Per i due studi faentini si è trattato del terzo invito in dodici anni. Insieme al loro progetto in esposizione al Padiglione Italia fino al 23 novembre ci sono le opere di Renzo Piano, Michele de Lucchi, Vittorio Gregotti, Adolfo Natalini, Massimo Carmassi, Antonio Citterio, Stefano Boeri, Italo Rota. “Il presidente della Biennale – conclude Roberta Bandini - ha sottolineato l’importanza della rappresentanza italiana nel panorama mondiale dell’architettura. I progetti che abbiamo osservato in questi giorni ci hanno effettivamente stupito per qualità e innovazione, l’Italia può contare su progettisti capaci di confrontarsi e di essere qualitativamente competitivi nel panorama internazionale.
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