Elena Nencini
Dopo l’anteprima dedicata alla Grande Guerra che ha visto al Pala Congressi protagonisti lo storico Lucio Villari e lo scrittore- viaggiatore Paolo Rumiz in un incontro condotto dal presentatore Massimo Bernardini, il Ravenna Festival si apre con un appuntamento dei più interessanti per quanto riguarda il balletto.
Giovedì 5 giugno alle 21.30 al Pala De Andrè
Svetlana Zakharova, stella di due tra i più grandi templi del balletto classico il teatro Mariinskij di San Pietroburgo e il Bolshoij di Mosca, presenta un Galà alla russa, con altre 4 étoiles del Bolshoij e l’orchestra giovanile Luigi Cherubini, diretta dal marito della ballerina Vadim Repin, anche violinista solista. Un’esclusiva per l’Italia, Pas de deux for toes and fingers, arriva al Ravenna Festival in prima ed esclusiva nazionale.
Zacharova è considerata la zarina del balletto russo, una carriera cominciata da giovanissima sul palcoscenico del Mariinskij: oggi il matrimonio con Repin e la maternità le hanno regalato una maturità artistica che la illumina e che l’hanno portata a cambiare il suo modo di interpretare i classici, una maggiore intensità nell’interpretazione data da un’intimità maggiore con i diversi ruoli e una più grande empatia con i personaggi e le coreografie. Zakharova ha saputo così fondere l’algido accademismo del balletto di San Pietroburgo con il temperamento espressivo di quello moscovita, arrivando ad una forte libertà creatività nel danzare.
Il programma di Ravenna – presentato solo un’altra volta a Novosibirsk, in Russia, incrocia i rispettivi repertori di Repin e della ballerina ucraina: i due hanno composto un programma di miniature coreografiche e musicali che sono pièce de résistance per ognuno. Cuore della serata sarà La morte del cigno, in cui i languori di Fokin, estenuati dall’interpretazione di Zakharova, acquistano nuovi bagliori grazie all’esecuzione rapinosa di Repin dei Capricci di Saint-Saëns. L’adagio di Albinoni mette in risalto la natura astratta della Zakharova in una sinfonia di linee e palpiti, in cui è accompagnata dal ballerino Andrei Merkuriev. Fratres di Arvo Pärt invece vedrà sul palco, insieme alla Zackarova Vladimir Varnava, che ha curato anche le coreografie del balletto.
In Revelations la coreografia è del giapponese Motoko Hirayama, con musica registrata su cd di John Williams in cui la Zacharova balla sette minuti di intensa emozione in questo ideale dittico contemporaneo con La morte del cigno. Infine l’ultimo brano sarà La ridda dei folletti con musica dell’indiavolato Scherzo Fantastico, op.25 di Antonio Bazzini, interpreti, oltre alla Zackarova, Vyacheslav Lopatin, Dimitri Zagrebin: la stella ucraina è un delizioso folletto assediata per gioco da due partner che cercano di attirare la sua attenzione grazie al loro virtuosismo artistico.
Repin inoltre eseguirà dei brani da solista Divertimento in Re maggiore KV 136 di Mozart, Concerto per violino e orchestra d’archi N. 1 in re minore di Felix Mendelssohn, Tambourin Chinois op. 3 di Fritz Kreisler, Csardas di Vittorio Monti, Estrellita di Manuel Maria Ponce.