Palazzo Rasponi torna a splendere. Inaugurazione venerdì 9. Sarà la casa europea in città

Palazzo Rasponi Delle Teste riapre le sue porte alla città. C’è attesa per la riapertura al pubblico dello storico palazzo di piazza Kennedy, dopo la ristrutturazione finanziata (per oltre 7 milioni di euro) dalla Fondazione del Monte. L’inaugurazione di quello che diventerà il nuovo Palazzo del turismo e della Cultura, sperabilmente anche quartier generale di Ravenna 2019 nel caso in cui a ottobre il titolo di capitale europea della cultura arrivasse in città e Casa dell’Europa è prevista per le 11 e parteciperanno ovviamente il sindaco Fabrizio Matteucci, il presidente della Fondazione del Monte Marco Cammelli, Pier Luigi Cervellati, progettista e Alberto Cassani, coordinatore Ravenna2019.
Le critiche (del Movimento a 5 Stelle) al momento si sono concentrate nell’unico elemento attualmente visibile (dopo che il palazzo è stato liberato dalle impalcature): il colore scelto per la facciata, che ai Cinque Stelle è parso un po’ troppo «rosa salmone»: «E’ quello originale – spiega il progettista Pieluigi Cervellati –, e lo possiamo documentare: il più somigliante più al colore scelto nell’ultima ristrutturazione di inizio ‘900. Sembrava più bianco per via dell’ossidazione della pietra d’Istria e per l’annerimento dovuto all’incuria».
Un percorso ad ostacoli quello che restituirà lo storico palazzo alla città, racconta l’architetto: «Abbiamo cercato di ricostruire le prospettive, aprendo delle porte e chiudendone altre per restituire l’assialità ottiche con le quali era stato pensato l’atrio tripartito e lo scalone danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Poi, nelle ultime settimana sono stati superati anche i problemi tra la proprietà e le ditte costruttrici e così i lavori sono fortunatamente in dirittura d’arrivo» L’intera opera di ristrutturazione è stata ispirata a ricerche storiche rigorose, tanto che l’architetto pare quasi dispiaciuto di non potere più restituire ai visitatori il punto di vista originario su Palazzo Rasponi delle Teste: «Al posto di piazza Kennedy c’era un cortile cintato e poi dei palazzi a ridosso della facciata che ne impedivano la visuale dalla distanza. Per vederlo, imponente come lo vedevano nel ‘700 o nell’800 bisognerebbe guardarlo ad una distanza di 6 metri dalla facciata dall’angolo di via D’Azeglio o dall’altra parte». Ma il restauro ha anche  riservato anche piacevoli sorprese a Cervellati:  «Siamo riusciti a riportare alla luce due soffitti cassettonati e lacerti di affreschi nella parte più antica del palazzo, quella risalente a inizio ‘700, che erano stati coperti a metà ‘900 perché le stanze avevano cambiato destinazione d’uso e servivano soffitti più bassi». Oltre ad essi, sono tornati visibili anche gli affreschi ottocenteschi della camera degli sposi che rappresentano figure geometriche e ghirlande, rondini e tende trasparenti, di difficile attribuzione. Mentre al piano nobile, affreschi e stucchi del salone si sono persi con i danni del tempo e con i bombardamenti: «Siamo riusciti a recuperare i sovraporta e per il resto degli intonaci abbiam scelto un bianco e oro, in stile Re Sole, per richiamare i colori dello stemma del portale d’ingresso».  
Secondo la convenzione stipulata tra la Fondazione, il palazzo  sarà dato in uso all’amministrazione per 30 anni. Al piano terra troverà spazio lo Iat che si trasferirà qui da via Salara (dove gli uffici comunali si trovano in affitto). Ci sarà un impianto di illuminazione e un layout architettonico ideato apposta per proporre e presentare ai turisti la città. E poi l’ufficio Cultura che dall’attuale sede di via Ponte Marino si trasferirà al piano nobile di Palazzo Rasponi assieme, se tutto andrà bene e diventassimo effettivamente capitale europea della Cultura, al quartier generale di Ravenna 2019. Sempre al piano nobile si potrà ricavare una sala conferenze da un centinaio di posti mentre al secondo piano le sei sale affrescate che il restauro ha riportato all’antico splendore saranno utilizzate per mostre ed eventi espositivi, magari collegati al 2019.

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