Tra zachegn, somari e podistica, il volto della campagna a Pieve Cesato da mercoledì 30
Con quest’anno fanno 56 edizioni della tradizionalissima corsa degli asini e sono altrettanti anni che, intorno alla data cruciale del primo maggio, a Pieve Cesato si innalza un’ode alla mondo contadino con la sagra della Campagna, festa tra le più ricche e attese dell’entroterra faentino, in programma mercoledì 30 aprile a domenica 4 maggio. «Sei giorni dedicati all’ospitalità» dicono gli organizzatori, e più nello specifico ai giochi del passato, alla gastronomia «vecchia maniera» e a spettacoli mai banali, rinnovati ogni anno, senza contare i tanti momenti conviviali, i laboratori di ceramica e la mostra mercato dei ricami.
«La festa nacque nel periodo in cui la campagna cominciava a spopolarsi – racconta Imerio Calderoni dell’organizzazione, che fa capo alla locale società sportiva e alla parrocchia – e da sempre tornano a Pieve Cesato, per la sagra, tante persone che sono andate ad abitare altrove. Anche per questo è difficile capire quanti volontari abbia la festa, ci sono persone di ogni età coinvolte in modi e tempi diversi»
Fulcro di ogni sagra campagnola che si rispetti è lo stand gastronomico, con primi fatti a mano e i tipici strozzapreti della Pieve con il nodo personalizzato. E poi carni alla brace per tutti i gusti (anche lo stagionale agnello fritto dorato) e dolci della tradizione. La cosa migliore è quella di smaltire preventivamente le abbuffate con la 25ª podistica della Campagna, in partenza mercoledì 30 alle 19. Dopo cena, la festa di Pieve Cesato regalerà le prime suggestioni con le lanterne della «festa celtica della luce» e l’accensione del falò propiziatorio con i balli del Duo Trabadell mentre si aspetta la mezzanotte. «E’ un’iniziativa nata una ventina d’anni fa – spiega Calderoni -, per scherzare proponemmo dei Lòm a màz in ritardo su quelli di marzo. Poi la cosa è cresciuta tantissimo, abbiamo chiamato giocolieri e mangiafuori, e visto ogni anno crescere le persone che hanno voglia di cimentarsi nei balli antichi, una sera ne ho contate almeno trecento, e non sono nemmeno sicuro che fossero venute apposta».
Giovedì primo maggio si festeggia tutto il giorno, con il pranzo in campagna e l'orchestra di Patrizia Ceccarelli. Il pomeriggio sarà dedicato a giochi tradizionali e «importati», come il kubb, antico gioco vichingo per clan di tre persone, mentre i romagnolissimi zachegn e barandell monopolizzeranno il pomeriggio di domenica 4. Alle 17.30 del primo maggio tornerà l’attesissima corsa con i somari, dedicata da vent’anni a Francesco «Checco Savini», che ne fu l’artefice.
La sagra proseguirà poi nel fine settimana, con tanti eventi originali tra cui vale la pena segnalare i Musicanti di San Crispino venerdì 2, lo spettacolo «Sabbia sulle note» sabato 3, la musica anni ’60 dei Geisha domenica 4 e il recital-musical «Sweeney Todd: il barbiere demoniaco», con la compagnia 3stelle e le musiche dei Negramaro lunedì 5. Molto originale, infine, la scelta di mettere al centro di una festa di campagna la musica classica, con la performance pomeridiana di domenica 4, quando il maestro Luca Bonucci suonerà fornendo l’ispirazione per dipinti di diretta del pittore Tomasino Peroni e del writer Louke-Romagna in fiore. Un’altra bella sfida fra tradizione e modernità, all’insegna dell’estro.