Costantino Ricci confermato alla guida della Cgil provinciale

Ravenna | 08 Marzo 2014 Economia
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Il quinto congresso provinciale della Cgil si è chiuso con l’elezione di Costantino Ricci a segretario generale della Camera del lavoro. Il direttivo provinciale ha confermato Ricci alla guida della Cgil con il 77% dei voti a favore. “Esprimo grande soddisfazione per le modalità con cui si è svolto il congresso provinciale – commenta Ricci -. C'è stato un proficuo dibattito e il documento congressuale finale è stato approvato facendo registrare soli tre voti contrari, riferiti all'area Cremaschi. Nella Camera del lavoro di Ravenna ci sono volontà e intelligenze che hanno dimostrato di voler costruire un percorso unitario”.

Costantino Ricci ricopre l'incarico di segretario generale provinciale da luglio del 2012. Nato a Massa Lombarda nel 1961, Ricci ha avviato l’esperienza nella Cgil come delegato alla fornace di Massa Lombarda del gruppo Rdb nel 1983; diviene poi funzionario della Fillea nel 1988 per la quale ricopre poi l’incarico di segretario provinciale. Successivamente viene nominato coordinatore dell’area di Lugo. Dal 2001 al 2010 è stato segretario organizzativo della Cgil provinciale e dal 2010 al 2012 coordinatore dei Servizi della Camera del lavoro.

L’elezione del segretario ha di fatto concluso le due giornate di lavori e incontri organizzate all’hotel Cube di Ravenna. Il tema dello stato di salute dell’economia è stato protagonista nella giornata di ieri quando si è svolto l’incontro "Le azioni per essere protagonisti del cambiamento" a cui hanno partecipato Natalino Gigante, presidente della Camera di commercio di Ravenna, Massimo Matteucci, vicepresidente della Legacoop Romagna, Tomaso Tarozzi, vicepresidente Confindustria Ravenna, Claudio Casadio, presidente della Provincia, e Costantino Ricci.

La tavola rotonda è stata preceduta dalla presentazione dell'indagine condotta da Guido Caselli dell'Ufficio studi e ricerche Union Camere Emilia Romagna. Caselli ha evidenziato le criticità e i fattori di forza dell’economia ravennate. La relazione mostra il perdurante stato di difficoltà del tessuto produttivo provinciale che dal 2008 al 2013 ha perso ben 4.692 addetti. Il tasso di disoccupazione è passato dal 6,9% del 2012 al 9,9% del 2013. Caselli ha anche sottolineato che rispetto al 2012, nel 2013 gli addetti sono calati di 1.803 unità. I settori che risentono meno della crisi appaiono essere quelli legati agli alimentari e ai servizi alla persona. Numeri negativi persistono invece nel manifatturiero e costruzioni. Dall’indagine risulta che le aziende con le migliori performance sono quelle che esportano; in provincia sono poco più di un migliaio. Le prime tre imprese esportatrici realizzano il 34% dell’export provinciale, mentre le prime 10 esportatrici realizzano il 50% dell’export provinciale. Secondo Caselli un ruolo cruciale per il territorio può essere giocato dal turismo, per il quale la Romagna ha una delle maggiori vocazioni a livello internazionale.

I protagonisti del dibattito, che ha fatto seguito alla presentazione dell’indagine, hanno rimarcato l’importanza per il territorio di perseguire nell’innovazione di prodotto, nella ricerca, nella formazione delle professionalità, nel superamento delle lentezze burocratiche e nell’internazionalizzazione delle imprese. In particolare si è sottolineata l'esigenza che le imprese superino le carenze dimensionali facendo leva anche sulla messa in rete delle varie realtà produttive.Ricci si augura che si possa affermare un nuovo modello di contrattazione: “Serve una nuova contrattazione non solo aziendale ma anche sociale. Se continueremo a produrre gli stessi prodotti con le stesse modalità continueremo a perdere posti di lavoro. Tutto intorno a noi c’è invece un’economia globale che sta crescendo”

Foto di Massimo Fiorentini

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