Orto verticale, bello e sano

Faenza | 02 Dicembre 2013 Economia
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Chi ha detto che per cimentarsi con semi, piante e ortaggi  serve un pezzo di terra? Per coltivare direttamente lattughe e pomodori è sufficiente un piccolo terrazzo. Per inziare bastano un paio di semplicissimi vasi, ma se si vuole sfruttare tutta la superficie l’orto può diventare ‘verticale’. Ci sono sostegni grigliati o pannelli a cui appendere ciotole e vasi, acquistabili presso i Fergarden e i Consorzi agrari. Per i fan del riciclo si possono utilizzare contenitori di plastica, barattoli di latta, o bottiglie di acqua minerale e se la griglia non vi piace potete comprare vasi a incastro o riciclare i pallet (quelli che si usano per la frutta).

Come si fa. Per decidere cosa coltivare bisogna conoscere la stagionalità dei prodotti. A questo ci ha pensato Campagna Amica che ha predisposto piccoli manuali per gli orti in terrazza. Nella provincia di Ravenna ci sono anche le botteghe dove reperire le informazioni direttamente dagli agricoltori. Noi ci siamo rivolti al negozio di via Severoli a Faenza, gestito da Morena e Mario Mengozzi. «Si parte con un primo strato di terriccio, poi va messa un po’ di argilla espansa (per aiutare il drenaggio), infine le piantine - spiegano -. L’orto da terrazzo va seguito esattamente come quello a terra, ma attenzione all’esposizione». Quindi semaforo verde solo a terrazzi esposti a est, ovest e sud.

Cosa piantare. Le piante più resistenti sono le spezie come rosmarino, timo, maggiorana, salvia, prezzemolo e peperoncino, perfette per l’orto verticale, come pure radicchi, insalate, ravanelli, spinaci ed erbette. Nei vasi a terra è meglio piantare pomodori, zucchine, finocchi, melanzane, peperoni, fagioli e fagiolini. Se avete una ringhiera da coprire potete utilizzare il cetriolo.

Quando piantare. L’orto si inizia a primavera se si acquistano le piantine, e in inverno se si parte dal seme. In questo periodo si piantano fave e piselli mentre siamo ormai agli sgoccioli per erbette e spinaci. Non hanno stagione insalate, ravanelli e radicchi. Questo è inoltre i periodo della potatura in campagna. «Si posso raccogliere i rami potati che noi chiamiamo ‘al bròc’ ottimi sostegni naturali per tutte le piante che si sviluppano verso l’alto», suggerisce Mario.

Se si vuole partire dal seme. Se avete voglia di rispolverare un metodo ‘della nonna’ ecco come preparare la semina del pomodoro. «Scegliete un bel pomodoro, possibilmente non di quelli comprati al supermercato - ci spiega Morena -, ma se proprio non se ne può fare a meno attenzione alle varietà ibride (sono indicate in etichetta) che non danno frutto. Tolti i semi e fatti seccare per due settimane, conservateli in un contenitore di vetro fino a gennaio, momento della semina. Una volta seminato va tenuto al caldo, in una piccola serra o in casa, vicino al radiatore, e a una fonte di luce». Stesso procedimento per peperoni, zucchine, aglio, cipolla, bietole e spinaci. Aspettate però almeno fino ad aprile prima di mettere fuori le piantine perché c’è il rischio di brinate. In inverno tutte le piante vanno coperte.

I concimi. «Una delle caratteristiche degli orti sul terrazzo è la possibilità di realizzare prodotti biologici, utilizzando concimi e antiparassitari naturali», ci spiega Mario. I concimi si possono acquistare nei garden o realizzare in casa con gli scarti dei cibi. «Vanno benissimo le bucce delle uova sode e i fondi del caffè, ma non più di due o tre in tutto», svela Morena. Per chi ha il camino è perfetta la cenere e per gli amanti del bio si può realizzare una piccola compostiera da terrazzo. «Non è invasiva - spiega Mario - l’importante è ricoprire gli scarti alimentari con il terriccio». Per avere un buon compost ci vogliono dai 6 ai 12 mesi.

Gli antiparassitari naturali. Ci sono tanti rimedi per i parassiti: «Mia nonna usava il decotto di ortica per combattere gli afidi - racconta Morena -. Una volta raccolte le ortiche, si mettono a macerare, poi si scola e si filtra». In alternativa si possono usare aglio tritato sciolto in acqua, decotto di timo e lavanda.

I costi. La spesa per iniziare è piuttosto contenuta: tra terra, struttura, vasi, piantine, concime e strumenti di lavoro, servono tra i 100 e i 160 euro. La fioriera classica (che sia almeno 50x30) va dai 50 ai 60 euro, meglio se con divisioni in ferro (30 euro); poi serve il terriccio (3-5 euro) e l’argilla (7 euro). Se si sceglie la struttura verticale ci vogliono circa 120-130 euro. Le piante costano più o meno 2 euro l’una e 1,50-1,70 euro i semi. Il pallet invece si può chiedere direttamente alle aziende ed è gratis.


Barbara Fichera

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