ECONOMIA | Rondinelli (Ctf): «Lo scalo merci di Faenza ci farà fare il salto di qualità»

Chiuso in utile il 2012, il Ctf (Consorzio Trasporti Faenza) sta pensando in grande nonostante la crisi che attanaglia il settore. Tra le sfide, quella principale è sicuramente la creazione dello scalo merci di Faenza che rivoluzionerà la capacità intermodale dell'impresa. Il fatturato 2012 ha raggiunto quota 42 milioni di euro per Ctf, 50 milioni con le imprese controllate o partecipate («Astra è stabile, Calderana la spina, Ratio Sistemi stabile ma con grandi potenzialità per il futuro e Recywood una bella realtà che lavora con l'energia»), e risulta quindi in flessione a causa soprattutto del segmento movimento terra, legato quindi all'edilizia. «Il 2013 si sta dimostrando un anno molto difficile - spiega il presidente Alberto Rondinelli -. Prevediamo una lieve diminuzione del fatturato dovuto ad un ulteriore calo dell'edilizia, mentre gli altri settori sono stabili. Oggi i problemi maggiori si riscontrano nella riscossione dei crediti, soprattutto in edilizia. Il moltiplicarsi della nuova procedura di concordato in continuità, che congela i debiti per un anno, scarica molti problemi su chi gestisce i servizi. Facciamo da banche ai nostri clienti. Continuerà anche quest'anno la grande attenzione ai costi».



Negli ultimi anni Ctf ha alienato alcuni rami d'azienda non considerati più strategici per puntare - direttamente o tramite controllate - sui trasporti (in vari settori: dall'agroalimentare, all'edilizia, industria, ambiente, grande distribuzione, agricoltura e altri) e sulla gestione della logistica integrata per il futuro. Ultima cessione considerata non più strategica è La Faentina (materiali per edilizia e servizi correlati), venduta a fine agosto al Gruppo Silla che conta 17 punti vendita nel settore. «Abbiamo ritenuto di non sviluppare ulteriormente la società - continua Rondinelli - per concentrarci maggiormente sul nostro core business».
Il futuro passa dunque per lo scalo merci e sulla logistica integrata che vede nella controllata Ratio Sistemi la struttura che più può aiutare la crescita nei prossimi anni. «Appena sarà firmato da tutti l'accordo, partiremo immediatamente col programma dettagliato delle opere per il nuovo scalo merci di Faenza - analizza il presidente -. Per renderlo operativo ci vorranno circa tre anni. L'obiettivo è quello di captare tutto il sistema di servizi del trasporto che ruota intorno alle aziende di produzione, dal ritiro alla consegna a destino. In ultimo con l'ingegner Parrello avevamo pensato anche ad una struttura funzionale di retroporto, penso e mi auguro che il presidente Di Marco confermerà tale impostazione».