ECONOMIA | Faenza, Fiege Borruso vende alla Norbert Dentressangle

Faenza è al centro di una delle più importanti operazioni degli ultimi anni nel settore del trasporto e della logistica. Sui grandi stabilimenti di via San Silvestro e di via Corgin farà presto la sua comparsa il logo con ND stilizzate su fondo rosso al posto di quello della Fiege Borruso. Il gruppo francese Norbert Dentressangle ha infatti acquisito le attività italiane della compagnia tedesca diventando così il quarto operatore della logistica in Italia (dopo Dhl, Number 1 e Ceva Logistics) e rafforzando - con iniziative analoghe condotte in porto in Spagna e Portogallo - la sua presenza nei Paesi del Sud Europa.




Oltre a quelle faentine, Fiege Borruso ha contato finora in Italia altri nove impianti che operano nei campi del largo consumo, alimentare e non, e delle bevande per una superficie complessiva di 264mila metri quadrati. L'accordo di cessione - fanno sapere le società al centro dell'affare - prevede che l'azienda tedesca mantenga alcune attività nel nostro Paese concentrate nelle piattaforme lombarde.  
Lo scorso anno la Detressangle ha fatturato in Italia 140 milioni di euro con 380 dipendenti diretti e 1.400 indiretti. L'acquisizione delle attività della Fiege Borruso rende possibile l'obiettivo dei 220 milioni di euro e un assetto che farà capo a 35 siti per 630mila metri quadrati e un totale di 2.800 dipendenti.
Nelle sedi di Faenza Fiege Borruso ha occupato fino ad oggi 160-170 persone, 30 delle quali dipendenti dal gruppo stesso e le restanti dalla Glf, acronimo che sta per Gruppo Logistica Faenza, una cooperativa che non aderisce a nessuna delle centrali (Legacoop, Confcooperative e Agci), sorta a Faenza e ora con la sede legale a Trapani.
Vista dal versante sindacale, la vicenda faentina della Fiege Borruso e delle aziende che si sono succedute nell'aggiudicarsi gli appalti per la movimentazione delle merci presenta non pochi elementi di perplessità. Già alla fine del 2008 la cooperativa di facchinaggio Antares - sede a Faenza, circa 110 dipendenti e la stessa Fiege Borruso quale unico committente - mise in mobilità tutti senza alcuna retribuzione.
«Sembra politica ormai consolidata di questa cooperativa - si legge in un ordine del giorno discusso allora in consiglio provinciale - chiudere per poi riaprire sotto altro nome. Sarebbe la terza volta che capita, in modo da sfruttare la mobilità senza averne diritto».
Lo stesso documento riportava un severo giudizio dei sindacati, laddove si faceva riferimento ad «ombre nella modalità della vicenda» e al mancato rispetto delle norme contrattuali e di legge circa le condizioni di lavoro. Si tratta di espedienti ai quali ricorrono le cosiddette «cooperative spurie», vale a dire aziende che tali risultano senza avere delle cooperative né le caratteristiche né il rispetto dei valori. La Glf sarebbe nata ad hoc nel marzo del 2010 proprio per subentrare all'Antares.
I dipendenti della Fiege Borruso sono già stati informati del cambio di proprietà. Agli altri, invece, non sarebbe stata fornita ancora nessuna notizia.