PORTO | Primo trimestre positivo per lo scalo di Ravenna

Ravenna | 11 Maggio 2013 Cronaca
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«Durante il primo trimestre dell'anno il traffico delle merci movimentate nel porto di Ravenna è andato meglio di quanto si potesse prevedere. Si è registrata una movimentazione merci pari a 5,2 milioni di tonnellate, in crescita di 75 mila tonnellate, ovvero dell'1,47% rispetto allo stesso periodo del 2012. L'andamento del mese di marzo, che ha visto un calo dei traffici (-13,8%), pur dovendo tenere conto del fatto che marzo 2012 era stato uno dei mesi migliori dello scorso anno, dimostra che un vero bilancio si potrà fare solo dopo, almeno, i primi sei mesi di quest'anno. I segnali che arrivano dalle nostre aree di riferimento, soprattutto per quanto riguarda l'import, che per noi conta moltissimo, sono ancora molto deboli». Con queste parole Galliano di Marco, presidente dell'Autorità portuale di Ravenna commenta i dati del primo trimestre che riguardano il traffico delle merci.



Idea che conferma confrontando i dati di Ravenna con quelli nazionali. «E' significativo che, a livello nazionale, secondo i dati Istat, nel periodo gennaio-febbraio i volumi scambiati abbiano registrato un +0,8% in export e un -5,3% in import - inquadra Di Marco lo scalo ravennate nel contesto mediterraneo -. Lo stesso traffico marittimo nel Canale di Suez è diminuito del 9,6% per il numero di navi e del 4,1% per tonnellate di carico. In particolare se per il traffico sud-nord si è registrato un -1,0%, per quello in direzione nord-sud il calo è stato del 6,8%.  Persino il porto di Genova, unico scalo italiano a non registrare un calo del proprio traffico merci durante il 2012, nei primi tre mesi del 2013 ha visto una flessione negativa di questo».
Tornando a Ravenna, se si analizzano le differenti merceologie, si vede che le merci secche sono sostanzialmente stabili (2.500 tonnellate in più, ovvero +0,1%), le rinfuse liquide sono diminuite di 44 mila tonnellate (-4,1%), mentre, per le merci unitizzate, quelle in container sono cresciute di 57 mila tonnellate (10,6%) e quelle su rotabili hanno registrato un saldo positivo pari a 60 mila tonnellate (+45,9%).
Tra le merci secche i dati positivi sono per i prodotti agricoli (+50,7%), che sono passati da 326mila a 217mila tonnellate, 110mila tonnellate in più grazie ad una consistente importazione di granoturco e sorgo proveniente dall'Ucraina, e per i concimi (+23,9%) che, con 121 mila tonnellate in più, hanno registrato una crescita degli scambi con Spagna, Grecia, Egitto e Estonia.
Stabili i prodotti metallurgici (+1,3%), «per i quali sono variati i Paesi di importazione a causa della difficoltà di approvvigionamento dal porto di Taranto - spiega Di Marco -, data proprio dalla crisi dell'Ilva che sul nostro scalo ha avuto ripercussioni pesanti».
Sono in calo le materie prime per le ceramiche e i combustibili minerali solidi (-84,8%). Per le rinfuse liquide si è registrata una diminuzione di prodotti petroliferi e di chimici liquidi. La movimentazione container è stata del 2,13% superiore rispetto allo scorso anno.
Per quanto riguarda i trailer, «gli effetti della nuova linea della Grimaldi Ravenna-Brindisi-Catania continuano ad essere molto positivi - illustra il numero uno del Porto -: in totale, tra Tirrenia e Grimaldi, il numero dei trailer quest'anno è risultato 9.539 (+72,7%). Molto buono anche il risultato per le automotive, che da 3.646 pezzi, registrati in gennaio-marzo 2012, sono passate a 6.566, negli stessi mesi di quest'anno (+80,1%)». Rispetto al 2012 mancano all'appello sei crociere, che nel 2013 sono iniziate ad aprile.
«Questi dati sono un segnale che dobbiamo cogliere positivamente  - commenta soddisfatto il vicesindaco di Ravenna con delega al Porto, Giannantonio Mingozzi -. Ci confermiamo competitivi in quelli che sono sempre stati i nostri maggiori punti di forza, penso ad esempio al buon risultato delle rinfuse solide, più 1,5%, e all'incremento del 2,13% del traffico di container. Sono invece ovviamente penalizzate le movimentazioni legate al settore dell'edilizia. In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo qualsiasi segnale positivo deve comunque, come istituzioni, spingerci a fare con sempre maggiore impegno quanto in nostro potere per potenziare lo sviluppo del nostro scalo, che resta la spina dorsale sulla quale si basa l'economia ravennate. Proprio per questo continueranno con sempre maggiore energia, anche nei confronti del nuovo governo, le sollecitazioni affinché si rispettino e si incrementino gli impegni presi per lo sviluppo delle strutture portuali e della rete di collegamenti ad esse unite».

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