COTIGNOLA | Un'azienda di recupero materiali sull'ex formace
Si pensa al futuro dell'ex fornace di proprietà Recter: l'azienda, che fa parte del consorzio Astra, sta infatti valutando l'ipotesi di costruire un impianto per il recupero di materiali inerti per l'industria ceramica. «Nonostante la crisi, c'è una crescente richiesta di materiali vetrosi e argillosi provenienti da recuperi di rifiuti inerti - spiega Boris Pesci, presidente di Recter -. Stiamo sviluppando un progetto per l'impianto, tuttavia siamo in attesa di una congiuntura economica più favorevole e non siamo ancora in grado di valutare una data per l'avviamento dei lavori».
Nel sito, adiacente alla stazione ecologica cotignolese di Hera, in via Peschiera, è terminato il ciclo di ripristino. L'invaso, di una capacità di circa 500mila metri cubi, non esiste più: il terreno è infatti tornato al livello della campagna circostante. Il riempimento è terminato a fine 2010.
Recter ha acquisito la ex fornace nel 2000, e da allora è iniziata l'attività di smaltimento di materiali inerti (principalmente laterizi); per un certo periodo di tempo, è stato conferito nel luogo anche compost fuori specifica, ovvero quel compost la cui composizione lo rendeva inutilizzabile come concime, per la presenza di residui inerti quali ceramica, plastica e laterizi. I cattivi odori lamentati dagli abitanti hanno però posto fine allo smaltimento di questo materiale, di natura principalmente organica.
«L'impianto che ci auguriamo di costruire a Cotignola avrà il compito di pulire e raffinare materiali inerti da reinserire nel ciclo produttivo - spiega Pesci -, salvandoli quindi dalle discariche».
Sull'operazione è intervenuto anche l'assessore all'Ambiente del Comune di Cotignola, Stefano Foli: «Siamo favorevoli all'impianto di lavorazione perché contribuisce allo smaltimento e al riciclo di rifiuti. Per farlo, siamo nelle mani di un'azienda tecnologicamente avanzata che ha già dato prova della sua professionalità non solo a Cotignola, ma anche negli impianti analoghi presenti a Imola».
Una piccola curiosità: fino alla fine degli anni Novanta, quando le attività di scavo dell'Ibl erano già terminate e Recter non aveva ancora acquisito il sito, l'area si presentava come un piccolo laghetto di falda, simile alle buche che si trovano nel parco Pertini. Anche qui, pescatori e appassionati negli anni avevano popolato le acque con pesci di diverse specie; pesci che poi sono stati ripescati quando il lago è stato prosciugato, come testimoniato dal presidente di Recter: «Ricordo che nell'ultima pozza d'acqua si erano accumulati tutti i pesci del lago; un gruppo di pescatori volontari ha provveduto al loro recupero, trasferendoli poi in altre acque ed evitandone il decesso».