ECONOMIA | Unione italiana vini: «Più conoscenze e condivisione per ottimizzare la filiera»
«Tergeo è un progetto basato sulla condivisione delle conoscenze necessarie per far funzionare al meglio una filiera vitivinicola». Con queste parole Giordano Chiesa, direttore dell'Unione Italiana Vini, ha voluto introdurre l'incontro organizzato dall'area sviluppo e servizi del Consorzio Agrario di Ravenna in collaborazione anche con Haifa Italia. In scaletta alcuni esperti hanno esposto le proprie relazioni su come poter affrontare al meglio le debolezze del settore e quali strade da percorrere per accrescere la sostenibilità della vitivinicoltura nazionale.
Oltre a Giordano Chiesa, direttore dell'Uiv, presenti anche Fabio
Castellari, responsabile della cantina sociale di Faenza, Giovanni
Bigot, agronomo esperto in fertirrigazione, Paolo Amadei, tecnico
dell'area sviluppo del Consorzio Agrario e Mauro Schippa, di Haifa
Italia. «Dopo un buon inizio per il mercato vinicolo, ci siamo assestati
su due mesi tranquilli dal punto di vista delle vendite - ha spiegato
Castellari - detto questo la liquidazione del prodotto dovrebbe
risultare di buon auspicio, le prospettive sulle remunerazioni sono
positive, senza però sguazzare nell'oro. Certamente però meglio rimanere
stazionari su quotazioni buone ma non elevate, piuttosto che convivere
con forti sbalzi».
Grande rilievo per l'export, un vero e proprio salvagente in questo periodo di stagnazione per i consumi interni. «Le esportazioni rappresentano una buona parte della destinazione del nostro prodotto, parlando come cantina sociale - ha continuato Castellari - e sfondare in nuovi mercati sarà fondamentale, anche se bisogna fare qualcosa per rilanciare la domanda interna, senza la quale non si può sopravvivere in lungo periodo».
Giordano Chiesa ha spiegato invece il progetto Tergeo. «L'idea nasce dalla volontà di gestire in modo sostenibile la filiera vitivinicola nazionale, con un sistema basato sul valore delle relazioni. Capisaldi del progetto in primis la gestione del suolo, l'efficienza energetica, la riduzione dell'impatto ambientale e la possibilità di abbattere i costi produttivi. Sono 169 le aziende in tutta Italia che hanno aderito al progetto, e a livello locale le più importanti società del settore prendono parte a Tergeo».
Ottima la relazione di Giovanni Bigot, che ha spiegato come «ricerca e sviluppo siano fondamentali per creare reti di irrigazione più efficienti, sopratutto in futuro dove la gestione di un bilancio idrico sarà necessaria per produrre di più con meno costi possibili».
Mauro Schippa ha posto come necessario «l'aumento delle conoscenze scientifiche-tecnologiche sul risparmio delle risorse idriche».