LUGO | Pitture e pezzi di storia nel futuro del Carmine

Dopo il trasferimento di molti uffici dell’Unione, il centralissimo complesso del Carmine è pronto a ospitare un pezzo di storia lughese: entro la fine del 2013 il primo piano della struttura diventerà un punto di riferimento per la cultura cittadina e sarà allestito con reperti archeologici e opere d’arte. Nei prossimi mesi partirà anche la valorizzazione del museo Baracca che culminerà con l’arrivo, nei prossimi anni, di un simulatore di volo in grado di far rivivere le emozioni degli assi dei cieli. Ma non sono ancora maturi i tempi per parlare concretamente di un museo dedicato al Tricolore e a Giuseppe Compagnoni: la giunta preferisce non parlarne.
PITTURA E MEDIOEVO AL CARMINE
I nuovi spazi attrezzati per le esposizioni permanenti apriranno i battenti entro la fine dell’anno. «Per il Carmine ci stiamo muovendo in due direzioni – spiega l’assessore alla Cultura di Lugo, Marco Scardovi -: nella manica lunga, il grande corridoio lungo una quarantina di metri che si trova al primo piano proprio di fronte allo scalone principale, daremo visibilità ai reperti storici e ai quadri: un percorso all’insegna della ‘contaminazione’. Al piano terra, nei locali a destra dopo l’entrata sul sagrato, verrà allestito un laboratorio per il restauro degli stessi beni di rilevanza storica».
Al centro della manica al primo piano verranno collocate delle teche con resti che vanno dall’epoca romana fino al Rinascimento, molti dei quali ritrovati nella Rocca estense, come le anfore datate tra il 400 e il 600, anche se la maggior parte degli oggetti risale al tardo Medioevo. Non verranno ancora esposti invece i resti del villaggio neolitico rinvenuti nelle cave Gattelli - spiega Daniele Serafini, responsabile del servizio museale di Lugo -: questo materiale si trova a Bologna, presso la Soprintendenza, ma nei primi mesi del 2014 uscirà un volume che presenterà i risultati degli studi su questi reperti. E il prossimo anno si inizierà a ragionare a uno spazio espositivo anche per questi». Sulle pareti della manica vi sono già alcune pitture: ne arriveranno altre e saranno probabilmente messe in mostra a rotazione annuale. «Negli spazi al piano terra, che verranno utilizzati per il restauro dei resti da parte di studiosi e volontari, saranno trasferiti i reperti che oggi si trovano a Casa Baracca – aggiunge Serafini -. Un deposito che fungerà anche da laboratorio visitabile, molto probabilmente, su appuntamento». Il costo dell’operazione si limita ai 15mila euro necessari all’acquisto delle teche. «Un primo passo - aggiunge l’assessore Scardovi – verso l’istituzione di un vero e proprio museo».Arriva il simulatore al Museo Baracca
Gli appassionati o i semplici curiosi potranno togliersi la soddisfazione, tra pochi anni, di volare sui cieli della prima guerra mondiale a bordo del simulatore di volo che arriverà al museo Baracca. Il museo di via Garibaldi sarà infatti protagonista di tre progetti di recupero e valorizzazione.
Il primo partirà nei prossimi mesi ed è dedicato alla sistemazione delle raccolte presenti, che saranno valorizzate con l’arrivo di touch screen e altri materiali multimediali. Il costo si aggira sui 60mila euro: 25mila sono messi a disposizione dalla Provincia, 5mila dalla Regione ei restanti 30mila dal Comune. Il secondo stralcio riguarda la sistemazione dell’edificio, toccato da vicino da infiltrazioni di umidità, per 100mila euro (45 dalla Regione, il resto a carico del Comune). Poi, successivamente, grazie al progetto europeo Alisto, che vede impegnate istituzioni italiane e slovene (tra cui il museo di Caporetto), arriverà il simulatore di un aereo della prima guerra mondiale (valore 70mila euro) contornato da paesaggi che rievocano la Prima guerra mondiale: tutti potranno così provare l’ebbrezza di sentirsi un asso dei cieli, anche solo per qualche minuto. «La partecipazione di altri enti – conclude Scardovi – ci permette di limitare le spese e sottolinea la bontà dei nostri progetti».