RAVENNA | CinemaCity, "il boicottaggio dei mille"

Ravenna | 01 Febbraio 2013 Cronaca
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La polemica sulla moria delle sale cinematografiche, a Ravenna, è annosa. Ma un movimento, seppur virtuale, come quello scatenato da un giovane studente di ingegneria aerospaziale, Alessandro Romolo, per boicottare quello che viene definito il monopolio del Cinema City, non si era mai creato. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l'eliminazione, da parte della multisala di via Secondo Bini, delle convenzioni che fino a prima di Natale regalavano ad alcune fasce di popolazione (studenti, anziani) uno sconto di 2 euro sul biglietto d'ingresso. Abolizione che per un brevissimo periodo ha colpito anche i disabili. Alessandro, che vive a 300 metri dal City e che per molto tempo lo ha frequentato, ha lanciato la provocazione, dando vita su Facebook ad una pagina che in poco tempo ha raccolto più di mille adesioni (ma la cifra aumenta giorno dopo giorno): «Boicottaggio Cinema City».

Apriti cielo: i click si sono susseguiti a ritmo accelerato. Cosa che l'ideatore non aveva messo in conto: «Ho fatto tutto a titolo personale, non mi aspettavo un seguito così importante. Hanno colto l'appello molte persone singole, ma anche diverse associazioni esponenti della cultura locale. E' il segnale di un'insoddisfazione di molti». Il messaggio che Alessandro vuole trasmettere è più profondo di quello che appare: «Il problema non sono i 2 euro, ma il fatto che il Cinema City può permettersi di abolire le convenzioni perché è in regime di monopolio. Voglio che si parta da qui per far partire un dialogo sul cinema in città». L'obiettivo, dunque, è duplice: riattivare le convenzioni e favorire il ritorno dei cinema in centro storico, dove attualmente resiste solo il minuscolo Jolly di via Renato Serra. Non era l'età della pietra quando chi voleva vedersi un film poteva scegliere tra Mariani, Capitol, Roma e Moderno, solo per citarne alcuni. Un ricordo che potrebbe diventare la molla per una riflessione, almeno nelle intenzioni di Alessandro e di chi l'ha preso in parola: «Faccio parte del Gruppo dello Zuccherificio e sebbene il boicottaggio io l'abbia lanciato a titolo personale, è diventato subito tema di discussione anche all'interno dell'associazione. Mi piacerebbe che si aprisse un dialogo con la proprietà del Cinema City, con il Comune e in generale con tutti i soggetti interessati ad un'apertura». Del resto, secondo Alessandro, ci sono due temi importanti da considerare: la candidatura di Ravenna a Capitale europea della cultura per il 2019 e anche la realtà accademica, che da molti anni ha aperto un dibattito sul fatto che la città possa definirsi o meno universitaria. L'iniziativa dello studente, dunque, non vuole fare del disfattismo, anzi: «La nostra è una protesta propositiva, sulla scia della quale anche alcuni registi come Edo Tagliavini stanno dicendo la loro. Io voglio vedere anche i lati positivi. Uno è la riapertura della sala 12 del Cinema City, che il circolo Sogni ha sempre gestito come sala dedicata ai film d'essai. L'altra è la discussione che sta per aprirsi in consiglio comunale su un nuovo progetto cinematografico. Credo che l'Amministrazione voglia prendersi questo problema a cuore, un numero così grande di persone che hanno aderito al mio appello rappresenta un'esigenza non trascurabile dei cittadini, esigenza alla quale qualcuno deve dare voce». Al Cinema City, però, vige il silenzio stampa: sulle provocazioni del gruppo nato su Facebook la proprietà ha deciso di non rilasciare per il momento nessuna dichiarazione.
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