otto la Presidenza di Camillo Venesio si è riunito oggi in seduta
straordinaria, in via d'urgenza, il Comitato esecutivo dell'Associazione
bancaria italiana. Il Comitato esecutivo - accogliendo la proposta
formulata all'unanimità dal Comitato di Presidenza nella riunione del 28
gennaio 2013 e considerata la evidente straordinaria necessità ed
urgenza - ai sensi dell'articolo 14, comma 2 dello Statuto, ha eletto
per acclamazione Antonio Patuelli Presidente dell'Associazione bancaria
italiana e deciso di comunicare tale deliberazione al Consiglio nella
prima riunione successiva.
Il nuovo Presidente
Antonio Patuelli, appena eletto, ha affermato: «Crediamo e operiamo per
banche assolutamente indipendenti, distanti e distinte dalla politica e
da ogni rischio di interferenze e di interessi in conflitto. Crediamo e
operiamo per 'banche senza aggettivi', come insegna Luigi Einaudi, tutte
in concorrenza fra loro».
Patuelli presidente in pectore.
In pole per il dopo Mussari.
Come primo atto della
nuova Presidenza ABI, il Presidente Antonio Patuelli, il Vicepresidente
vicario Camillo Venesio e il Direttore Generale Giovanni Sabatini si
recano dal Governatore della Banca d'Italia.
Poi continua: "Crediamo
e operiamo per la sana e prudente gestione bancaria, la più complessa
fra le imprese, con rigore e precisione delle scienze fisiche e
matematiche.Crediamo e operiamo per un'economia soggetta all'Etica e al Diritto: se un'operazione è ammissibile per legge, ma contrastante con l'Etica, non deve essere effettuata: le questioni di principio prevalgano sempre.Abbiamo
stima e rispetto di tutte le Istituzioni di vigilanza e di garanzia e
crediamo in un'Europa più solida e integrata senza egemonie.Abbiamo
forte consapevolezza della gravità dei problemi nei quali operano in
Italia famiglie e imprese: occorre avere sempre responsabilità sociale.
Occorre sviluppare un circuito virtuoso di solidità delle banche e di
sensibilità sociali anche attraverso i milioni di azionisti delle banche
italiane, nelle diverse forme societarie, in mutualità, cooperazione e
che nelle spa permettono impegni sociali diretti e indiretti tramite le
Fondazioni.Crediamo
e operiamo per la ripresa della produttività, dello sviluppo e
dell'occupazione in ogni settore e parte d'Italia: perciò le banche
chiedono alle Istituzioni semplificazioni normative e burocratiche per
rendere più semplice l'accesso al credito per la ripresa dello sviluppo,
senza che sulle banche siano scaricati oneri impropri o vincoli
inammissibili, garantendo alle banche e alle imprese italiane di ogni
genere, condizioni competitive con quelle di ogni parte d'Europa. L'attenzione
deve essere innanzitutto rivolta alle decine di milioni di
risparmiatori, dei quali gran parte è azionista diretta o indiretta
(tramite Fondi d'investimento) delle banche italiane, alle centinaia di
migliaia di bancari e alle loro rappresentanze. I
doveri debbono sempre prevalere, lontani dai modelli del più rischioso
capitalismo d'oltremare, dall'anarco-capitalismo, ma sostenitori di un
mercato competitivo e regolato.Costruiamo insieme un nuovo clima di fiducia e non cediamo mai all'irragionevolezza e alla rassegnazione".
E ancora:
"Ringrazio
i rappresentanti delle Banche italiane per la fiducia; ringrazio
innanzitutto Camillo Venesio che ha guidato con acume e saggezza l'ABI
in questi giorni così difficili, nonché per quanto mi ha insegnato in
tanti anni e per quanto farà".