Saldi gonfiati, parla Perani (negozio Cipriani): "Iniziamoli a fine gennaio"
Federica Ferruzzi - Stefano Perani e la sua famiglia sono proprietari dello storico negozio Cipriani di piazza Baracca, aperto nel lontano 1946. Giovane imprenditore, Perani è convinto che «la qualità paga e l’onestà pure. Chi fa questi ‘scherzi’ nella maggior parte dei casi viene beccato, ma è indubbio che episodi come questo gettino discredito su tutta la categoria».
In tanti hanno chiesto di conoscere i nomi di chi ha gonfiato i prezzi, lei cosa ne pensa?
«Spesso, in questi casi, qualcuno punta il dito e in tanti gli vanno dietro, in nome di una verità gridata sui social che è diventata più una moda che un reale modo di sentire. Vivremo sempre con chi cerca di fare il furbo, ed è ovvio che farebbe comodo sapere chi si comporta male. Così come a scuola davano la nota con nome e cognome, anche qui ci vorrebbe una sorta di cartellino rosso».
Qual è, oggi, il comportamento di chi acquista?
«Purtroppo, sempre di più, la parola abbigliamento fa rima con sconto. La gente vuole spendere sempre meno, forse a causa delle grandi catene o per il modo di pensare di oggi, fatto sta che il guadagno si è abbassato molto».
Cosa ne pensa dell’abolizione delle vendite promozionali?
«L’idea è giusta, ma non tutti l’hanno rispettata. Ormai, anche a seguito di iniziative come il black friday, è tutta una corsa al ribasso e ben venga l’imposizione di regole. Ma poi si dovrebbe controllare. La gente è sempre più restia a comprare per Natale e in tanti aspettano il primo sabato di gennaio per acquistare in saldo. Penso però che i saldi dovrebbero iniziare più tardi anche perchè chi acquista a Natale e dopo una settimana effettua un cambio merce si trova penalizzato, in quanto a pochi giorni di distanza lo stesso articolo costa meno. Magari far partire i saldi a fine gennaio e chiuderli ad inizio marzo potrebbe rappresentare una buona soluzione».
Come sono andate le vendite durante l’inverno?
«Siamo una piccola ditta a carattere familiare e abbiamo registrato un incremento; si lavora ancora bene, ma ci sono sempre più tasse da pagare: dagli anni ‘90 in poi le spese sono aumentate ma l’Iva non si è abbassata. Non ci si arricchisce più, ma questo vale in tutti i campi e non solo nel nostro».
Come valuta la gestione del centro?
«Dico solo che a Natale, per mettere insieme quattro luci, sono andato di persona a bussare ai negozi delle strade vicino alla mia; ritengo sia importante illuminare non solo il centro, ma anche le vie che portano in centro e creare più iniziative per renderlo maggiormente attrattivo».