Mobilità volontaria all'Acmar per 107 fino al 28 ottobre
Sono 107 gli esuberi all’Acmar che possono usufruire entro il 28 ottobre prossimo della procedura di esodo volontario che possa portare alla mobilità volontaria.
«Abbiamo fatto una serie di incontri fra agosto e settembre con il nuovo presidente e con i commissari e la liquidatrice - spiega Davide Conti, segretario generale provinciale della Fillea Cgil -. Seppure senza incentivi all’esodo volontario, l’accordo fa seguito a quanto stabilito undici mesi fa al ministero e prevede un esubero di 107 persone su 245 fino al 28 ottobre prossimo. Di queste sono prossime al pensionamento tra le 10 e le 20 persone, ma siamo molto lontani dalla soluzione».
L’azienda «ha annunciato che non intende usufruire della cassa integrazione - continua il sindacalista -. Siamo contrari a questa ipotesi e per questo abbiamo interessato anche l’assessorato alle Attività produttive della Regione con cui abbiamo fatto un primo incontro. Abbiamo chiesto di verifiche se è possibile utilizzare della cassa integrazione straordinaria. Le posizioni sono contrastanti, ma l’impegno è quello di rivederci prima del 28 ottobre. Anche la mobilità volontaria deve essere prorogata, ma è necessario l’uso della cassa integrazione».
In luglio Acmar aveva ricevuto l’approvazione del concordato preventivo con una procedura mista: in parte in continuità e in parte liquidatorio. Per quest’ultima parte, è stata nominata quale liquidatrice Paola Ranieri. Acmar ha circa 40 cantieri in funzionamento. L’obiettivo della nuova dirigenza eletta a inizio agosto è quella di raggiungere, su base di budget quinquennale, un fatturato stabile intorno ai 60/70 milioni di euro l’anno. Per il 2016 e 2017 le commesse sono già in portfolio.
(c.f. - foto Massimo Fiorentini)
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