In attesa della nuova legge sulle spiagge: intervista a Danilo Piraccini (coop. Bagnini)

Dal mese scorso Danilo Piraccini non è più presidente della cooperativa bagnini di Cervia, (sostituito da Fabio Ceccaroni, ndr) ma ha ricevuto, da parte del cda dell’associazione, il mandato di continuare a seguire la vicenda Bolkenstein e, in particolare, un progetto per contribuire alla risoluzione del problema. «Dopo l’approvazione del decreto ponte - spiega - ora si sta studiando per definire una legge che contribuisca a dare garanzie al comparto. Ormai il mondo delle imprese e gran parte di quello politico si rendono conto che non è sufficiente scrivere una norma quando questa diventa di difficile applicazione, non traducibile in fattore pratico per una costa che dal 1950 produce turismo, contribuendo notevolmente alla crescita del pil italiano». Scarso, secondo l’associazione, l’impegno profuso dai vari governi negli ultimi nove anni. «In questa partita l’Italia ha giocato in maniera distratta: le coste italiane e il turismo balneare sono tra i primi al mondo, ed è evidente che paesi come Danimarca, Olanda, Germania e Francia, e in generale tutto il Nord Europa, abbiano convenienza nel vedere questo enorme business come un’opportunità». Approvata la legge «salva-spiagge», che per il momento garantirà un po’ di tregua al comparto, Piraccini auspica un ragionevole periodo per l’ammortizzazione tra la vecchia norma e la nuova, «quantificabile in non meno di 15 anni. Serve tempo per allinearsi: si pensi che la prima fase istruttoria della Bolkenstein risale al 2002, mentre nel 2004 si sono ‘chiusi i giochi’. La direttiva vera e propria è del 2006, ma siamo stati chiamati all’applicazione solo nel 2009. Il nostro Paese è stato quello più penalizzato, è come giocare a poker con i soldi degli altri - spiega con una metafora l’ex presidente -. Per realtà come la Danimarca e la Germania è facile essere rigidi; i trattati sono teorici, ci vuole un tempo che permetta alle imprese di potersi organizzare. Non dimentichiamoci che parliamo di famiglie, di quotidianità; tra loro ci sono persone che dieci anni fa hanno comprato un appartamento con un mutuo a venti anni che pensavano di pagare tramite l’attività del bagno. Occorre trovare un punto di mediazione». E il problema, secondo Piraccini, non si limita alla spiaggia, ma è legato a doppio filo con il comparto alberghiero. «La Bolkenstein rappresenta un problema anche per il settore alberghiero: a Cervia ci sono 400 alberghi, poco meno di 4milioni di presenze. Se i prezzi della spiaggia da 7 euro dovessero superare oltre i 30 al giorno, che cosa succederebbe? E’ ovvio che se non viene dato il tempo per rientrare dagli investimenti, si è costretti ad alzare i prezzi. Siamo consapevoli che nulla sarà più come prima, ma dobbiamo accompagnare il sistema nella nuova regola e creare condizioni di incontro tra i diversi interessi».