Palio Niballo, una Fondazione per la gestione? I Rioni si dividono sulla proposta del sindaco Malpezzi

Faenza | 17 Luglio 2016 Cronaca
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Una Fondazione che gestisca il Palio del Niballo? Più dubbi che certezze. A seguito della lettera aperta ai Rioni inviata da parte del sindaco Giovanni Malpezzi sulla necessità che si «ripensi l'impianto e l'organizzazione dello stesso» le posizioni degli stessi rioni non sono unanimi. Tra diffidenza, attese, voglia di sperimentare e ragionare le cinque realtà manfrede esprimono, in modo tutt'altro che convergente, la loro opinione sulla proposta del sindaco Malpezzi.
 
Marco Montanari (capo rione Rosso): «Non siamo in accordo con il metodo e con il modo con cui è stata presentata la necessità di apportare un cambiamento nell'organizzazione del Palio. È vero che il dibattito c'è, sia al nostro interno sia con gli altri rioni, ma come sempre il punto centrale rimane l'assemblea dei rionali per poter esprimere una posizione unanime. Prima vogliamo capire, anche a seguito delle nostre prime proposte presentate al sindaco, che ha scartato, quali sono le alternative. Tendenzialmente siamo per la creazione di un'eventuale Fondazione, anche se legalmente la questione è delicata, e quindi con molta diffidenza e attesa aspettiamo di conoscere dal sindaco cosa avrà da dirci. Il tempo, da quanto abbiamo capito, sembra stringere. Malpezzi vorrebbe istituire questa novità organizzativa a partire dal 2017, ma serve tempo, incontri e confronti che invece non mi sembrano in linea con quello che sta succedendo nel mondo del Palio. Siamo a fine mandato un po' tutti e prendersi una responsabilità di questo genere non ci sembra semplice ne ragionevole in così poco tempo a disposizione».
 
Paolo Biffi (capo rione Borgo Durbecco): «Non abbiamo di certo paura delle novità. Sappiamo come il Comune abbia sempre maggiori difficoltà nel gestire una giostra complessa come quella del Palio del Niballo. Sappiamo anche però che non sono possibili forzature. Il rapporto con l'istituzione comunale c'è e crediamo anche che sia positiva e propositiva. Sulla possibilità di dare in mano ad un soggetto alternativo al comune, la noi siamo tendenzialmente favorevoli. Basta avere più strade e più alternative sulle quali ragionare. Dobbiamo metterci attorno ad un tavolo, quanto prima, magari coadiuvati anche da esperti del settore per capire dove si può e dove si vuole andare. Nessuna improvvisazione. Dobbiamo fare il bene al Palio, ma è anche vero che c'è bisogno di uno sforzo comune per superare la linea di galleggiamento nella quale, da un po' di tempo, siamo. Non è un problema che sia la Cooperativa Manfredi o una Fondazione, basta che ci sia un soggetto efficiente ed efficace per continuare a far crescere e migliorare il Palio del Niballo».
 
Peter Caroli (capo rione Nero): «Siamo e lo siamo sempre stati collaborativi. In questo caso non ci sono ipotesi delineate certe. Ci sono idee lanciate ma che devono trovare sostanza operativa. Dobbiamo però essere tutti, e qui intendo in primis i Rioni e soprattutto i rionali, concordi e uniti. Serve il giusto mix tra professionisti e volontari. E chiaro come serva un ufficio palio nuovo, nel senso non più direttamente controllato dal comune, ma sono tutte ipotesi sulle quali è bene iniziare a ragionare. Una formula nuova può essere trovate. Diventa quindi necessario discutere di questo nuovo corso nel prossimo ed imminente Comitato palio. Dall'altra parte dobbiamo però conoscere meglio e magari ufficialmente come stanno le cose e cosa intenda fare il Sindaco. Noi di sicuro le nostre proposte le porteremo e poi vedremo dove si potrà arrivare. Sulla formula e sugli eventuali soggetti, fondazione o cooperativa, adesso è troppo prematuro esprimersi. Abbiamo bisogno quali conseguente porterà quella lettera inviata dal Sindaco poco tempo fa».
 
Davide Fiumana (capo rione Giallo): «La questione è una sola. A noi può andare bene il ripensamento nell'organizzazione ma la responsabilità principale della manifestazione deve essere e continuare ad essere in capo all'ente pubblico. Come Cooperativa dei Manfredi abbiamo presentato una sorta di proposta, adesso il sindaco ci dovrà dire se è percorribile o no. Se si, andiamo avanti, se la risposta deve essere essere negativa allora la questione si fa un po' più complessa. La nostra proposta ricalca come oggi è organizzato il Palio di Legnano dove il 51% è in capo al comune e al 49% alla Fondazione. Creare una fondazione con i cinque rioni a Faenza è possibile, parallelamente, alla cooperativa esistente. Anche se la mole di lavoro non è che ci manchi: centro rioni, area sportiva e i rioni stessi. Serve tempo e servono progetti chiari. Ci ha però lasciato un po' colpiti la scelta tempistica della lettera che Malpezzi ha scritto e inviato a pochi giorni dal palio. Se ha dei problemi insormontabili che dica pubblicamente che il Comune non è più in grado di fare il Palio».
 
Ivan Berdondini (capo rione Verde): «A grandi linee possiamo confermare di essere sulla stessa lunghezza d'onda dei contenuti e delle proposte presentati nella lettera ai Rioni inviata dal Sindaco a giugno. C'è la nostra disponibilità quindi a ragionare. Il Comune oggi ha spazi di manovra troppo ingessati su diversi temi che invece, dal punto di vista pratico ed economico, avrebbero necessità di essere più snelli e flessibili. Per questo crediamo che uno strumento nuovo, in cui privato e pubblico si incontrano, possa essere la risposta più giusta per dare un futuro al palio del Niballo. Non abbiamo ancora la quadratura della forma giuridica perfettamente calibrata alle esigenze dell'evento faentino. Sappiamo però che in giro per l'Italia ci sono esempi virtuosi che potremmo studiare. La costituzione di una fondazione potrebbe essere un caso concreto da seguire. Questa sappiamo che ad alcuni rioni non convince appieno. Ne dobbiamo discutere però crediamo che l'uscita del sindaco abbia iniziato ad aprire un confronto un po' più efficace e necessario». (Testimonianze raccolte da Riccardo Isola)
 
 
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