Ron chiude la Pentecoste lunedì 16

Parte con la sfilata dei carri delle parrocchie e degli antichi mestieri e chiude con il concerto di Ron. E’ nella dialettica tra il passato e il presente che, sa sempre, risiede il segreto della sagre capaci di imporsi nell’identità di una comunità. E con 385 edizioni alle spalle, a partire da un voto che la comunità espresse nel 1631 alla Madonna della Concezione per la salvaguardia dal flagello della peste, la sagra di Pentecoste di Castel Bolognese cade a buon titolo tra queste feste.

Così, con i negozianti che scendono in strada e gli stand gastronomici che fremono d’attività, venerdì 13 il folklore irromperà in strada con i caratteristici carri addobbati degli antichi mestieri e delle parrocchie, accompagnati dalla musica della Banda del Passatore e dagli «schiocchi» delle Fruste di Romagna, fino alla musica da ballo dell’orchestra Jastin che chiuderà la serata. Sabasto 14 il pomeriggio sarà dedicato ai bambini con la caccia al tesoro in centro e in serata tutti a ballare sulle note dei Moka Club.

Domenica 15 maggio si parte al mattino con il mercatino del riuso e del riciclo, oltre alla Messa del voto, mentre nel pomeriggio la festa confermerà la sua vena identitaria con la seconda «Giostra della Torre Castellana», all’ex campo sportivo. Immancabile, in questo senso, anche l’annullo postale speciale, dedicato quest’anno al cinquantenario della Pro Loco, che organizza la festa. Alle 21 ci sarà la premiazione della parrocchia uscita vincitrice dalla disfida e a seguire lo spettacolo acrobatico «La città liberata» dell’Accademia dei Remoti e il concerto dei mitici Koppertoni, autentico istituzione del rock demenziale romagnolo, nonché orgoglio castellano.

Il lunedì di Pentecoste è, tradizionalmente, la giornata di maggiore richiamo, con il luna park attivo e la mostra delle macchine agricole in centro e la tombola serale, alle 21, con montepremi di 2.500 euro. Questo prima che alle 22.15 salga sul palco di piazza Bernardi Ron, protagonista della musica italiana degli ultimi quarant’anni, già vincitore del Festivalbar (nell’82, con Anima) e di Sanremo (nel ’96, con Vorrei incontrarti fra cent’anni). Dopo gli Stadio un’altra importante figura della nostra canzone, soprattutto come autore e presenza discreta ma importante dietro a Lucio Dalla ed altri, porrà il suo sigillo musicale sulla piazza, e sulla comunità, di Castel Bolognese. (f.sav.)