Terrorismo, polemica elettorale sulla moschea ravennate fra Alberghini e De Pascale
"Sono sbalordito dalla dichiarazione demagogica di Massimiliano Alberghini. Non posso credere che non sappia che non è nei poteri di un sindaco chiudere un luogo di culto, costruito su terreno privato con denaro privato». A distanza di ventiquattro ore dalle parole del candidato sindaco sostenuto da Lega Nord e Lista per Ravenna, arriva la replica dell’avversario Michele De Pascale (Pd, Pri e liste civiche). «È una proposta totalmente irrealizzabile – continua il 31enne cervese segretario dei democratici in provincia –, che tenta goffamente di prendere in giro l’elettorato di destra e che offende i principi della democrazia».
«La moschea delle Bassette è un problema serio per la sicurezza della città e del territorio romagnolo». Lo dichiara il candidato a sindaco di Lista per Ravenna e Lega Nord, Massimiliano Alberghini, che poi si dice pronto anche a chiudere la moschea, qualora diventasse il sindaco di Ravenna alle prossime amministrative. «Quella che l’islam integralista ha dichiarato all’occidente – scrive in una nota inviata alla stampa – è a tutti gli effetti una guerra senza esclusione di colpi, con da una parte dei fanatici che uccidono in nome di un dio come nei periodo bui del medioevo e dall’altra un occidente molle e flaccido intontito da una sottocultura buonista alla Saviano (facile per lui che vive scortato fare il paladino del buonismo…) che invoca accoglienza indiscriminata e il dialogo con un Islam moderato mai prevenuto. Ecco, esiste una risposta diversa rispetto alle visioni terzomondiste della sinistra e di certi ambienti interessati al business dell’accoglienza dei clandestini (vedi i casi di Mafia Capitale) ed è una risposta colpo su colpo agli attacchi infami che in nome dell’Islam una massa di fanatici sempre più ampia sta portando all’occidente».