Alessandro Vitiello (ad Bunge Italia): «I ritardi sui fondali rallentano gli investimenti»

«Non compete a me, amministratore delegato di una società appartenente a una multinazionale, entrare nel dibattito politico in corso sui vertici dell’Autorità portuale. Ma non posso non rilevare come i nostri piani industriali siano stati rallentati in questi anni dal mancato approfondimento dei fondali. Un’attività industriale, per investire, ha bisogno di tempi certi. E, ad oggi, questi tempi non hanno data né certa né incerta». Alessandro Vitiello, amministratore delegato di Bunge Italia, non usa mezzi termini nell’attaccare la gestione del porto di Ravenna.
La Bunge «ha fatto, anche recentemente, un importante investimento per lo sviluppo produttivo - continua -: circa 50 milioni di euro per rafforzare la propria presenza di mercato nel settore agroindustriale e, dunque, incrementare la capacità produttiva dello stabilimento, in particolare per quanto riguarda spremitura dei semi. Come ebbi modo di dire testualmente nel settembre dello scorso anno, riferendomi all’investimento, ‘un importante contributo alle strategie della società deriverebbe dall’approfondimento dei fondali del porto di Ravenna e, quindi, dalla possibilità di ricevere navi di maggiori dimensioni in presenza di un adeguato pescaggio’. Sette mesi dopo, torno a ribadire questo concetto, perché l’ente in capo al quale sono le competenze per l’escavo dei fondali, cioè l’Autorità portuale, non li ha attuati ed è al centro dell’attenzione. In questo contesto faccio i migliori auguri di buon lavoro al contrammiraglio Meli, nominato commissario dell’Autorità portuale, auspicando che da subito possa occuparsi dei progetti di approfondimento dei fondali. Contemporaneamente, consapevole dei limiti che può avere un incarico di breve durata come è quello del commissario, auspico che sia nominato in fretta il nuovo presidente con un mandato prioritario: scavare i fondali del canale Candiano».