Petizione guardia medica pediatrica: Il "no dei pediatri di base
Giacomo Savorelli è tra i pediatri in attività da più tempo a Ravenna e spiega che «siamo stati noi i primi ad avanzare all’Ausl la proposta di istituire la guardia medica pediatrica in cambio del sabato festivo, ma non ci è stata mai concessa perchè servono soldi che l’Azienda non ha. La guardia medica pediatrica è un sogno e tale rimane, perchè non ci sono fondi né pediatri che la vogliano fare. Ci sono giovani professionisti che sarebbero anche interessati, ma rimangono fuori dalla convenzione perchè non hanno un punteggio sufficiente. Oltre a questo, c’è l’aspetto della retribuzione: un idraulico solo per la chiamata chiede 50 euro, a loro quanto darebbero?». Il problema riguarda anche il numero dei pediatri, troppo pochi per coprire tutte le richieste. «Molti di questi medici hanno troppi bambini da seguire, per questo servirebbe una riorganizzazione, ma l’Ausl non vuole farla perchè non le conviene: vogliono fare le nozze coi fichi secchi e danno la colpa a noi».
Sul campo da lungo periodo è anche la collega di Lugo Laura Della Cuna, che spiega: «si tratta di un falso bisogno. Queste mamme non capiscono che si dovrebbero arrabbiare per altre mancanze: per una visita oculistica si aspettano mesi, mentre per un controllo fisiatrico si arriva addirittura ad un anno. E un anno, in un bambino, vuole dire moltissimo». Come il collega Savorelli, anche Della Cuna sostiene che il numero dei pediatri non sia sufficiente.
«Voglio vedere dove troveranno i medici disponibili: io seguo più di mille pazienti e solo in febbraio ne ho visitati 556. Come farei a visitare anche di notte o di domenica? Battersi per la guardia medica pediatrica è andare come Don Chisciotte contro i mulini a vento». Della Cuna punta il dito anche contro Internet e la dipendenza delle mamme dalla Rete. «Oggi tutti si improvvisano medici, ma non basta guardare due nozioni on-line. Questo genera molta più ansia e crea aspettative nelle mamme, che vorrebbero vedere subito i risultati delle cure somministrate. Così capita che se alle dieci del mattino viene data una terapia e alle 16 non ci siano ancora risultati, le mamme portino il bambino al pronto soccorso. Ma, come dico sempre, noi abbiamo imparato a correre, le malattie no, di conseguenza per guarire una forma virale servono sempre sette o otto giorni». Anche la pediatra Elvira Foschi si dichiara contraria all’istituzione di una guardia medica per bambini, perchè ritiene il servizio non necessario, in quanto i piccoli pazienti possono essere visitati dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20. Il sabato il servizio viene garantito dalle 8 alle 10 durante le due ore di reperibilità del medico mentre, per il resto del tempo, è a disposizione il pronto soccorso. «Più c’è disponibilità, più le mamme vengono per nulla - è il commento della segretaria di uno studio pediatrico -. In questo modo tutto diventa indistinguibile e le priorità si confondono: c’è chi viene per un’unghia incarnita e ruba tempo a chi ha davvero bisogno. Più ore si mettono a disposizione, più le mamme se ne approfittano». (fe.fe.)