Paola Mosconi, referente Sert per la Casa della salute di Russi: "Sempre più famiglie si rivolgono al pubblico"
Paola Mosconi è la referente che, nel 2013, il Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche dell’ex Ausl di Ravenna aveva scelto per confrontarsi con la Casa della Salute di Russi con cui è stato avviato un progetto di integrazione. Nell’ultimo anno, il problema terza età e alcol si è manifestato su tutto il territorio, coinvolgendo entrambi i sessi. «La difficoltà principale - spiega Mosconi - riguarda persone sempre più anziane che non riescono ad essere gestite dalla rete familiare. Tre anni fa è iniziato un piano di collaborazione con la Casa della salute di Russi, che all’epoca era appena sorta e che ha visto anche il coinvoglimento del Dipartimento di Cure primarie e dei Servizi Sociali. Si è deciso di procedere in questo modo per far fronte alla sempre più frequente rarefazione della rete sociale, causata dalle difficoltà economiche e dalla crisi di questi anni». Oggi lo stile di vita è cambiato e i familiari anziani affetti da patologie sono sempre più difficili da gestire. «A fronte di persone anziane con problematiche di alcol riscontriamo, rispetto ad anni fa, una maggiore incapacità di gestione da parte di figli e familiari. Oggi le persone hanno maggiormente bisogno di lavorare e la presa in carico di un parente diventa una ulteriore difficoltà a cui fare fronte. Di conseguenza deve intervenire il servizio pubblico». La duttilità dell’equipe di professionisti a disposizione della Casa della salute permette un contatto diretto anche nel domicilio di chi non si può spostare. Poter lavorare direttamente in rete con i medici di medicina generale e le assistenti sociali permette di mettere il paziente al centro e di garantirgli un’assistenza a 360 gradi. L’obiettivo è quello di assicurare una presa in carico non segmentata e che comporterebbe tempi più lunghi». Le segnalazioni sono le più diverse, ma sono accomunate dalla difficoltà, da parte dei familiari, di farsi carico di una patologia che, fino a qualche anno fa, veniva tollerata. «Oggi è cambiata la modalità: anni fa, chi non avrebbe tenuto in casa un anziano genitore con problemi di alcol? Per cultura, la bottiglia di vino è sempre stata sulla tavola dei romagnoli e l’alcol è sempre stato un potenziale problema. Ma se un tempo la rete familiare era una garanzia, oggi questa sicurezza è venuta a mancare. La fatica si accumula, il lavoro è stressante, gli appartamenti sono sempre più ridotti e i figli non ce la fanno più a gestire genitori in difficoltà». (fe.fe.)