Cessione Versalis, venerdì 19 febbraio sciopero di otto ore al Gruppo Eni
Versalis e offshore. Sono queste le due grandi preoccupazioni dell’area portuale/petrolchimica di Ravenna. I motivi sono diversi, seppure legati dal petrolio, business per le imprese dell’oil&gas e base per la chimica.
Il prezzo del greggio, più sotto che sopra i 30 dollari al barile, non giustifica gli investimenti delle grandi multinazionali (che chiedono un prezzo stabile ad almeno 70 dollari al barile), ma rappresentano un abbattimento di costi per la chimica, le cui aziende mettono a bilancio segni più a nastro e diventano così appetibili per i grandi fondi d’investimento.
Come nel caso di Versalis - serbatoio di brevetti, tecnologia, conoscenze e produzione del gruppo Eni nel settore della chimica - che fa gola al fondo statunitense Sk Capital che ha un portafoglio fatto di 9 aziende leader dell’industria chimica e farmaceutica, con un valore d’impresa aggregato superiore ai 3 miliardi di euro e un patrimonio di gestione di 1,5 miliardi di dollari. L’interessamento per l’acquisizione da Eni della maggioranza della controllata è importante: si parla di una partecipazione del 70% per un valore di circa 1,2 miliardi di euro. Conti alla mano, Versalis ha chiuso il 2015 con 400 milioni di euro di utile e per il 2016 le aspettative sono di una crescita a 600 milioni: un miliardo malcontato in due anni.
Per questo e per la preoccupazione di un disimpegno del fondo in caso in cui la congiuntura diventi meno favorevole, sindacati e lavoratori sono alquanto preoccupati e preferirebbero un partner industriale o Cassa depositi e prestiti. Eni va dritta per la sua strada e il risultato è uno sciopero generale di otto ore del gruppo che si terrà venerdì 19 febbraio con manifestazione sotto Palazzo Chigi.
Passando all’offshore, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto sulle norme in materia ambientale che indìce il referendum popolare sulle trivelle per il 17 aprile.
Intanto a Ravenna arrivano molti attestati di solidarietà alle imprese e ai lavoratori del settore oil&gas. L’associazione Paguro (che gestisce il sito marino di importanza comunitaria), tramite il suo presidente Giovanni Fucci, ha firmato una lettera dal titolo «No alla demagogia e alle falsità» in cui vengono difese le perforazioni in Adriatico.
Durante la diretta su Sky Sport della partita di basket di Legadue Ravenna-Imola è apparsa sul cartellone luminoso la scritta «Dal gas prodotto in Adriatico l’energia pulita del metano per il Paese. Chi blocca le trivelle danneggia anche te» firmato dalle aziende del distretto offshore di Ravenna. (c.f. - Foto di Massimo Fiorentini)