«Il più grande pasticcere» Sebastiano Caridi: «A Carnevale ogni fritto vale»
«A Carnevale, lo dice anche il detto, uno strappo alla regola, e soprattutto alla linea, penso proprio si possa e si debba fare». Non ha dubbi, ne remore di sorta, «Il più grande pasticcere» Sebastiano Caridi su ciò che si può mangiare durante il periodo del Carnevale. Alla faccia delle diete ipocaloriche, dei suggerimenti del dietista e soprattutto delle immagini riflesse dallo specchio di casa, il pasticcere di origini calabresi, da anni trapiantato a Faenza (lavora nella nota pasticceria Fiorentini), suggerisce così alcune prelibatezze da non far mancare nelle feste e nelle case durante i festeggiamenti di Carnevale.
Quali dolci per il periodo più divertente e grasso dell’anno può suggerire?
«Seguendo i precetti della tradizione, a volte reinterpretati in chiave moderna, penso senza ombra di dubbio di poter dire che a Carnevale, tutti i dolci, vadano fritti. Dal punto di vista tecnico, per ottenere un ottimo risultato suggerisco di utilizzare l’olio d’arachidi, quello che raggiunge un punto di fumo più alto».
Quella del dolce fritto è una regola non scritta imprescindibile che sposa in toto?
«Ma si, direi che si possa approfittare, ogni tanto, per uscire dagli schemi alimentari abitudinari. L’importante è mangiarne pochi, ma buoni».
Tra Romagna e Calabria quali sono i dolci caratteristici del periodo?
«I dolci di questo periodo seppur con piccole differenze sono tutti molto simili. Tra gli altri mi piace però ricordare e suggerire le intramontabili chiacchere, le castagnole, a cui aggiungerei le fritelline con mandorla e uvetta, queste sono una novità che presento quest’anno, senza però dimenticare i tradizionali e irrinunciabili nidi di pasta, rigorosamente fritti, e ricoperti di miele (in Romagna sono le tagliatelle dolci)».
Cosa non dovrebbe mancare mai per gustarsi qualcosa di buono tra un travestimento e l’altro?
«Io suggerirei una bella Pignolata. Si tratta di gnocchetti di pasta fritta glassati. Si possono gustare con glassa al limone o glassa al cioccolato. Buonissimi».
Riccardo Isola